La chiusura della mente occidentale

La chiusura della mente occidentale

L'Ue deve decidersi o si sta da una parte (l'Occidente) o dall'altra (le autocrazie)

Quello che stiamo vivendo oggi non è cominciato il 24 febbraio 2022 con l’invasione dell’Ucraina né con l’uccisione di Mahsa Amini il 16 settembre 2022 in Iran né il 7 ottobre 2023 con il pogrom di Hamas. Quello che stiamo vivendo è cominciato nel momento esatto in cui l’America ha smesso di fare l’America. Siamo nell'agosto 2008, la presidenza Bush è agli sgoccioli e sfinita dalle guerre in Medioriente, e la Russia ne approfitta per invadere l'Ossetia, il Donbas della Georgia. Il candidato repubblicano John McCain si infervora, ma l'astro nascente, Barack Obama, fa capire che gli Stati Uniti non sono interessati a occuparsi delle mire imperialiste della Russia, tanto che una volta eletto presidente smantella il progetto di scudo missilistico europeo in Polonia e Repubblica ceca pianificato da Bush in funzione anti iraniana e anti russa, e va alla ricerca di un reset delle relazioni con Mosca e con l'Iran. I russi capiscono quello che devono capire: l'America non ha più voglia di guidare il mondo libero. (...) La Georgia e la Siria hanno convinto Putin, e non solo lui, che l'America aveva scelto di amministrare il suo declino anziché continuare a guidare il mondo democratico. Da lì a poco l'occupazione illegale della Crimea e del Donbas e la possente campagna di diffusione del caos in Occidente, con i finanziamenti ai partiti estremisti, i rapporti con i movimenti populisti, l'inquinamento dei processi democratici europei, il gran successo della Brexit e lo scacco matto a Washington con l'elezione a sorpresa di Donald Trump (...) Christian Rocca - Linkiesta -  24 novembre 2023

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