Iran, l’inarrestabile ondata di proteste contro gli ayatollah
- Scritto da Ugo Pilia
L'Iran degli Ayatollah scosso dalle continue proteste di milioni di ragazzi e ragazze
Sono passati quarantacinque anni da quei giorni del ’79, l’Iran si autodefinisce una Repubblica islamica, ma il potere è ancora esercitato da autocrati non eletti. Di Repubblica in senso stretto, al Paese, è rimasto solo il nome (...) Manifestare nel giorno dell'anniversario vuol dire ribaltare il senso ontologico di una data che il regime vorrebbe come la festa più importante per il Paese e i cittadini. Ma è lo stesso regime che i suoi cittadini li uccide per zittire ogni forma di contestazione: solo nel 2023 sono stati assassinati ottocentoventitré dissidenti; l'ultimo report dell'Organizzazione per i Diritti Umani Hengaw individua una preoccupante escalation negli ultimi anni, passando dalle trecentoquattordici esecuzioni capitali del 2021 alle cinquecento settantasei del 2022, fino al picco dello scorso anno. Non è un caso che, secondo le stime più accreditate, ogni anno sono circa centocinquantamila gli iraniani che lasciano il Paese, è la fuga di cervelli più numerosa al mondo. Il commento di Alessandro Cappelli su Linkiesta.