Qe, droga per le Borse, rischia di fare più danni del Covid

L’azione delle Banche centrali attraverso i cicli Qe, ormai, è divenuta una droga a tutto beneficio delle Borse e con effetto leva praticamente nullo sugli equilbri macro delle economie reali, forse è il caso di porsi delle domande. A cominciare da quelle non più rinviabili: il mondo sarà mai in grado di tornare alla normalità? Si potrà mai fare a meno del supporto delle Banche centrali? Nel frattempo, si contano i danni strutturali. (...) Le emissioni obbligazionarie corporate hanno toccato quota 2,61 trilioni di dollari negli Usa, un dato che ha battuto tutti i record precedenti. I quali, però, fanno riferimento all'intero arco temporale dei dodici mesi: insomma, il primato dell'indigestione di debito per finanziamento ha di fronte a sé altri quattro mesi per essere ulteriormente ritoccato al rialzo Il commento di Mauro Bottarelli su Business Insider.

L'aumento dell'indebitamento fa paura

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I siluri (via spread) pronti ad arrivare sull’Italia

C’è una variabile da tenere in conto: le banche francesi, molto attive e molto interessate al mercato del credito del nostro Paese, hanno in pancia circa 285 miliardi di titoli di Stato italiani. Cosa accadrebbe se, seguendo l’esempio stesso di alcune nostre compagnie assicurative, dovessero casualmente decidere di scaricarne anche solo il 3-5% sul mercato, di colpo? Un effetto 2011. Al cubo, però. Perfetto per mandare fuori controllo il nostro spread e tramutarci automaticamente da percettore privilegiato di fondi Ue e grande malato d’Europa, quindi destinato alla terapia intensiva del commissariamento. Il commento di Mauro Bottarelli su il Sussidiario.

I pericoli con l'avvento del Conte 2 per l'Italia non sono stati sventati

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I giochi della finanza devono cambiare

A martellare il proverbiale chiodo nella bara del libero mercato ci ha pensato questa volta un pezzo da novanta di Wall Street come Ray Dalio, fondatore del più grande hedge fund del mondo, Bridgewater. La ragione alla base di un giudizio così netto? L’onnipotenza della Banche centrali, divenute ormai motore immobile dell’investimento, sia azionario sia obbligazionario. Ovviamente, Dalio parte da un angolo di prospettiva interessato: l’attivismo post-2008 degli Istituti centrali si è sostanziato in un crollo della redditività per chi, come lui, basava una larga parte dei propri profitti sulle scommesse ribassiste. Il commento di Mauro Bottarelli su Business Insider.

Il liberismo selvaggio è morto! Parola di Ray Dalio di Bridgewater

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