Borse ko, non solo per le tensioni tra Usa e Cina

A metà della scorsa settimana, JP Morgan ha avvisato i suoi clienti dell’imminenza di un ribilanciamento di portfolio da parte di alcuni grossi soggetti di mercato (fondi pensione Usa, il principale fondo pensionistico giapponese e quello norvegese), il cui impatto si sarebbe sostanziato in vendite forzate di azioni per un controvalore di circa 200 miliardi. “Il peggior flusso di ribilanciamento dall’inizio della crisi da Covid”, sentenziava l’analista di punta della banca, Nikolaos Panigirtzoglou. A detta del quale, a peggiorare la situazione sarebbe stato il contesto in cui si andava a inserire questa scadenza, come mostra il grafico: in piena crisi di liquidità del mercato, dinamica che non avrebbe fatto altro che esacerbare l’impatto delle vendite in una spirale auto-alimentante. Il commento di Mauro Bottarelli su Business Insider.

Il tonfo delle borse presto spiegato, il Covid 10 non c'entra affatto

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Qe, droga per le Borse, rischia di fare più danni del Covid

L’azione delle Banche centrali attraverso i cicli Qe, ormai, è divenuta una droga a tutto beneficio delle Borse e con effetto leva praticamente nullo sugli equilbri macro delle economie reali, forse è il caso di porsi delle domande. A cominciare da quelle non più rinviabili: il mondo sarà mai in grado di tornare alla normalità? Si potrà mai fare a meno del supporto delle Banche centrali? Nel frattempo, si contano i danni strutturali. (...) Le emissioni obbligazionarie corporate hanno toccato quota 2,61 trilioni di dollari negli Usa, un dato che ha battuto tutti i record precedenti. I quali, però, fanno riferimento all'intero arco temporale dei dodici mesi: insomma, il primato dell'indigestione di debito per finanziamento ha di fronte a sé altri quattro mesi per essere ulteriormente ritoccato al rialzo Il commento di Mauro Bottarelli su Business Insider.

L'aumento dell'indebitamento fa paura

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