Macron è il miglior alleato della Meloni. E viceversa

Macron è il miglior alleato della Meloni. E viceversa

Francia e Italia devono fare la pace

La realtà è di una semplicità disarmante: Macron è il miglior alleato della Meloni, così come la premier italiana lo è del presidente francese. Tutto il resto sono amenità e chiacchiere da bar sport, sia detto con massimo rispetto. Vediamo di spiegarci meglio, cominciando dal lato italiano (...) Meloni vince le elezioni come nessuno ha saputo fare a casa nostra dopo Berlusconi nel 2008, portando a casa un successo netto per la coalizione e un trionfo per il suo partito. Siccome però governare è tutta un'altra (...) In pochi mesi a Palazzo Chigi ne vede le complessità, le trappole e le insidie, a cominciare da quelle, difficilissime da maneggiare, insite nelle relazioni internazional  C'è un presidente giovane (Macron è del 1977, esattamente come la Meloni) figlio purissimo dell'establishment parigino, capace di respingere con vigore l'assalto della destra francese per ben due volte (relegando la Le Pen al ruolo di eterna sconfitta) e capace di spingere verso nuova vita un pianeta "liberal" in forte crisi d'identità. Impegnato su dure battaglie di riforma dentro i confini nazionali, Macron ha bisogno come il pane di alimentare una centralità francese sulla scena internazionale. Come la Meloni ha bisogno del presidente francese. Il commento di Roberto Arditti sul sito Formiche.

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