Le elezioni europee e cento anni di questione politica meridionale

Le elezioni europee e cento anni di questione politica meridionale

La irrisolta questione meridionale

«I deputati meridionali facevano consistere il loro ufficio nel fare raccomandazioni e procurar favori agli elettori, e per essi una croce di cavaliere aveva più importanza che un trattato di commercio o un progetto di legge per le pensioni…». Cento anni fa Gaetano Salvemini scriveva queste cose. Cento anni dopo c’è da registrare che alla fine non è che la politica al Sud abbia elevato molto la sua natura. Ed è molto triste che in poche settimane si siano succedute tante peripezie di carattere penale proprio nella Puglia di Salvemini (...) Le solite cose in tutte le vicende: corruzione, abusi, voto di scambio. L'immagine del Mezzogiorno per l'ennesima volta insozzata ma è difficile parlare di casi isolati, di mele marce, di chissà cosa: questa è una Tangentopoli dei poveri, come da decenni si ripete in quelle zone. Cinquanta euro per un voto, si è visto anche questo (...) Questo è il contesto nel quale le regioni del Mezzogiorno andranno a votare a giugno per le elezioni Europee, si spera senza alcun inquinamento del voto né diretto né indiretto. Ma di certo le notizie di queste settimane gettano un'ombra su come viene condotta la lotta politica. Cento anni dopo le denunce di Salvemini. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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