Meloni ha ancora pulsioni sovraniste

Meloni ha ancora pulsioni sovraniste

Meloni a Budapest sposa le tesi orbaniane

Meloni vive una dicotomia irredimibile tra aspirazioni da statista europea e ritorni di fiamma identitari. Ma deve decidere cosa vuole essere nei prossimi dodici mesi, dopo il rodaggio del primo anno di governo. Una mano, a capire la direzione da intraprendere, ancora una volta, gliela potrà dare Mario Draghi. Per ironia della sorte, l’ex premier, il fuoriclasse che l’Italia vanta, è tornato a essere un problema e un’opportunità per la premier e per la sua maggioranza che lo ha disarcionato nel 2022. Non fatevi ingannare dalle parole della stessa Meloni e del ministro Francesco Lollobrigida che fanno finta di applaudire ed elargiscono elogi pelosissimi. Più sincero Matteo Salvini che, per non fare polemiche, ha detto di non pensare nulla dell’incarico che Ursula von der Leyen ha affidato all’ex presidente della Banca centrale europea di redigere uno studio sulla competitività e i grandi temi economici. Ne scrive Amedeo La Mattina su LInkiesta.

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