Il salvifico ritorno di Draghi in Europa

Il salvifico ritorno di Draghi in Europa

Sarà Mario Draghi il jolly di Ursula von der Leyen?

La pesidente della Commisione Europea Ursula Albrecht von der Leyen vuole affidare a Mario Draghi («Tra le più grandi menti dell’Europa in materia di economia») il compito-chiave per il futuro dell’Unione: l’elaborazione di una strategia per difendere la competitività Ue in un mondo sempre più multipolare in cui il Vecchio continente deve fare i conti con la concorrenza di Cina e Stati Uniti, in particolare nella corsa alla transizione industriale green. Torna sulla scena Draghi ed è una buona notizia, si riparla di politica ad alto livello e per inevitabile riflesso la cosa fa a cazzotti con la fase forse peggiore della recente storia politica europea e sicuramente italiana. Meloni può imparare qualcosa, altro che aspettarsi «un occhio di riguardo» (...) Draghi, sull'Economist on line di qualche giorno fa, aveva già fatto capire di avere le idee piuttosto chiare: servono «nuove regole e più sovranità condivisa» tenendo conto che «le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità e la sicurezza dell'Europa, affidandosi all'America per la sicurezza, alla Cina per l'export e alla Russia per l'energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili», e dunque «tornare passivamente alle vecchie regole sospese durante la pandemia sarebbe il risultato peggiore possibile». Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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