L'Onu deve aprire a Giappone e India

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E' cruciale imperativo di riforma la governance dell’Onu, a cominciare dal suo Consiglio di Sicurezza, la composizione del quale non riflette più la realtà geopolitica globale. In verità, il Gruppo degli stati europei occidentali e altri (Western Europe and Other Group, Weog) ormai conta tre membri permanenti su cinque (Francia, Regno Unito e Stati Uniti), lasciando libera una sola poltrona permanente per il Gruppo Asia-Pacifico (Cina), ma nessuna per l’Africa o l’America Latina. L'editoriale di Jeffrey Sachs su Il Sole 24 Ore.

Onu, hai 70 anni e li dimostri tutti!

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Fatti in Ucraina e Libia, a Palazzo Chigi regna la confusione

Nei giorni scorsi, per fermare l’avanzata dell’Isis si è ritenuto che una risoluzione dell’Onu che autorizzava l’uso della forza fosse necessaria ma anche scontata, il che non era. Si disse che noi italiani volevamo guidare le missione. Sembrò che gli armigeri del Palazzo di Vetro (non meno di cinquantamila uomini, con mezzi pesanti) fossero destinati a verificare in loco se dovevano monitorare un accordo di pace (peace keeping) oppure fare la guerra per imporlo (peace enforcing). Non c’erano piani credibili per andare, e soprattutto non c’erano piani credibili per venire via. Quando il mondo intero cominciò a chiedersi cosa mai stesse accadendo nella pacifica Italia, l’arbitro Renzi fischiò la fine della partita. E tutti tornarono ad essere per il dialogo, per il negoziato, come sono oggi. Un editoriale di Franco Venturini sul Corriere della Sera.

L'incubo Isis a Tripoli non fa dormire Palazzo Chigi

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L'Onu è scomparsa: chi l'ha vista?

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Ci vuole uno strumento per guidare il pianeta fuori dal disastro. Esiste a New York, in una piccola isola al centro dell’East River, tra Manhattan e Queen’s, un parco e una grande pietra dedicata a Roosevelt su cui sono incise le parole del suo discorso più bello: “Ciascuno, in ogni Paese e continente, ha diritto di essere libero dalla paura, dal bisogno e dal non sapere” (che vuol dire scuola ma anche libero flusso delle notizie). Il mondo libero era lì, in quel sogno. E il simbolo di quel sogno (che persino Hitchcock ha usato in un suo celebre film) è diventato il “Palazzo di vetro” di New York, che a lungo è sembrato, a noi del dopoguerra, il luogo in cui si sarebbe discussa per sempre la pace. Purtroppo le cose hanno preso una piega molto diversa. L'Onu è, di fatto, assente egli assetti in vaste aree del pianeta sono sempre più instabili. Così Furio Colombo su l Fatto Quotidiano.

Viviamo in un mondo senza pace

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