I sovranisti a Firenze, gli europeisti a Caserta. E Meloni?

Si avvicinano le elezioni europee, i partiti scaldano i motori...

Le due Europe in Italia, domenica. La campagna elettorale per le elezioni europee in un certo senso comincia dopodomani con due eventi speculari. L’ultradestra, che in Italia ha il suo portabandiera in Matteo Salvini, si incontra a Firenze con due vistose assenze, le figure più importanti diciamo pure, Marine Le Pen e  Geerts Wilder, fresco di primato elettorale nella sua Olanda ma alle prese con il rompicapo di riuscire a formare una maggioranza e un governo tanto che ha declinato l'invito salviniano perché appunto impegnato nelle trattative, una cosa un po' più importante del triste raduno dei leghisti e di varia umanità più meno nazi-fascista. Manderà un videomessaggio, come Marine. Il minimo sindacale. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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Sbagliata la manovra di bilancio, Meloni fa finta di niente

Il bilancio che verrà, gli errori di Meloni

Nel governo la consapevolezza di uno scenario in via di deterioramento è altissima. Un livello di guardia che ieri era evidente nell’affanno con il quale il ministro Giorgetti parlava di «non eludibile» taglio della spesa. Davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell’esame della Nadef, ha ammesso che l’incertezza dei mesi e delle settimane scorse si è accentuata a causa degli eventi mediorientali, che aggiungono ulteriore instabilità a un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche. Ed è a questo punto della sua audizione che è affiorata la prospettiva di misure austere, di forbici affilate, di sogni infranti di Matteo Salvini e della stessa Meloni, che però si era messa in carreggiata avendo frequentato più assiduamente Bruxelles (...) Il centrodestra, per paura di perdere le elezioni europee, non avrà il coraggio di dire la verità agli italiani, di avere sbagliato a impostare la manovra di bilancio. Così come non ce l'ha nel dover riconoscere l'incapacità di affrontare la questione migratoria con le promesse false del passato. Perché la colpa è sempre degli altri, di quelli che c'erano prima. Ma prima o poi i conti, anche quelli politici, arrivano. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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Sindrome dell’isolamento italiano per Meloni?

Giorgia Meloni, Ok in Europa. In Italia come va davvero con Salvini?

A preoccupare in particolare è la Lega filo-Putin di Matteo Salvini e gli stessi vecchi slogan trumpiani della leader di Fratelli d’Italia. Poi un po’ tutti nel mondo hanno preso le misure alla nostra presidente del Consiglio che, aggiustando posture e allineandosi sui fondamentali di politica estera, è stata accettata. Ma la sindrome e la paura dell’isolamento sono rimaste, perché c’è sempre quella ambigua e nefasta linea d’ombra che la tiene legata a due Paesi veramente isolati come la Polonia e l’Ungheria. E più cerca di giustificarli e più si incarta in improbabili sofismi. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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