Putin apre un altro fronte: adesso punta la Moldavia

Putin apre un altro fronte: adesso punta la Moldavia

Putin punta ora alla Trasnistria

L’assemblea legislativa della Transnistria, regione separatista della Moldavia, intende riunirsi il 28 febbraio per chiedere l’annessione alla Russia, come già fatto dalle autorità fantoccio delle regioni occupate dell’Ucraina. La notizia è arrivata dall’agenzia moldava Infotag, che ha aggiunto un dettaglio non marginale: la deliberazione delle autorità transnistriane si terrebbe un giorno prima del discorso di Vladimir Putin all’assemblea federale russa, dando quindi modo di prenderne atto pubblicamente (...) Anni di propaganda tesa a demonizzare l'Occidente facendo leva sull'identità russofona (benché i gagauzi parlino anche una lingua turcofona). C'è quindi una sintonia con la Transnistria, nostalgica dell'impero sovietico nonostante la miseria che regna nella regione separatista. Tuttavia, non è detto che le cose restino così. Nella vicina regione ucraina della Bessarabia, anche nota come Budžak, a ovest di Odessa, la popolazione era tradizionalmente filorussa. La situazione è cominciata a cambiare dal 2015, quando grazie all'assistenza tecnica francese la ricezione dei canali satellitari di martellante propaganda russa è stata bloccata. Dal 2020 il governo ucraino ha costruito nuove strade e istituito un servizio di traghetti con la Romania. Ora la popolazione di questo lembo di costa, così come quella di Odessa, è decisamente ostile agli occupanti, benché continui a parlare russo. Il commento di Matteo Pugliese su Linkiesta.

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