Salvini non fa il nazionalista: è ancora in ballo il Pnrr

Pnrr e la confusione di Salvini e C.

La Commissione europea, con lo schermo delle motivazioni puramente tecniche, nel suo Country Report affonda la lama sugli effetti della flat tax incrementale introdotta nell’ultima legge di bilancio («solleva preoccupazioni di equità ed efficienza del sistema fiscale» (...) La Lega non può rinunciare all'autonomia differenziata, ha sempre teorizzato la tassa piatta come la panacea di tutti i mali del nostro sistema fiscale. Bandiere che sventolano in vista della prossima legge di bilancio 2024 (...) C'è in ballo il Pnrr, con i suoi miliardi in pancia, a tenere a freno le lingue sovraniste. C'è la grande difficoltà di presentare alla Commissione Ue la rimodulazione del Piano, di indicare quali progetti tagliare e come far digerire le sforbiciate alle Regioni e agli enti locali. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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Lo scontro nella destra per le Europee

Ormai tutti i politici hanno gli occhi puntati su Bruxelles 2024

Il capogruppo e presidente dei Popolari europei, all’apertura della convention “La forza dell’Italia”, ha indicato il modello politico italiano come esempio da replicare a Bruxelles, «una collaborazione proficua tra famiglie politiche» (...) Il Carroccio dovrebbe abbandonare i tedeschi e gli olandesi, ma togliersi la palla al piede di Marine Le Pen. Salvini non è d'accordo, mentre Giancarlo Giorgetti e i governatori del nord spingono per entrare nel Ppe, per bussare al grande portone del potere europeo, replicando a Bruxelles proprio il modello italiano (...) La Lega punta a superare di slancio il dieci per cento alle elezioni europee, nella speranza di rubare consensi a Forza Italia, sempre più debilitata e senza futuro, come il suo leader (...) I leghisti ''duri e puri'' sono «orgogliosamente amici e alleati di Marine Le Pen e Jordan Bardella, che oggi rappresentano il primo partito in Francia e soprattutto non insultano l'Italia e il suo governo». Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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La doppia partita che l’Italia si gioca con il Pnrr

Il Pnrr della Meloni mette a rischio i conti dell'Italia?

Il ministro dell'Economia ha ragione nel mettere in guardia dal catastrofismo imperante (...) Il Governo ha stanziato finora 42 miliardi (la metà a debito) e servirà solo per passare l’inverno. Ad aprile si farà il punto e per allora Giorgetti spera nell’Unione europea: l’ipotesi è destinare all’energia almeno una parte dei fondi destinati a Repower Eu, cioè alla transizione energetica. Dunque, per impedire quella recessione finora evitata, dovrà entrare in campo l’Ue. E dovrà farlo due volte perché il 2023 è l’anno chiave per trasformare in cantieri gli impegni del Pnrr. Verrà da qui quasi tutto lo sforzo per rilanciare gli investimenti ed evitare che l’inevitabile riduzione dei consumi provochi un crollo del prodotto lordo. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

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