Donna Duse: Eleonora nostra contemporanea

Donna Duse: Eleonora nostra contemporanea

Un progetto speciale per il centenario dalla scomparsa della “Divina”  prenderà avvio dal prossimo aprile di quest’anno.

Eleonora Duse fu  una delle più grandi attrici di tutti i tempi.  Seppe accostare Goldoni e Verga alla tradizione drammatica francese di Dumas figlio e Sardou, transitò per i drammi dannunziani per scoprire infine la drammaturgia di Ibsen. È noto che Eleonora Duse recitò più all’estero che in Italia. Portò la sua arte in quasi tutti i paesi europei, Russia compresa, nell’America del Nord e del Sud e persino in Africa. La manifestazione di una spiccata vocazione al viaggio apparve in lei  insieme alle sue prime vere responsabilità di capocomica. Duse fondò, nell’anno 1887-1888, la sua prima compagnia indipendente: la Compagnia Drammatica della Città di Roma.

La sua statura intellettuale e l’impegno sociale sono dimostrati  dall’iniziativa del 1914 quando, ormai lontana dalle scene, fondò a Roma una Casa Biblioteca per le Attrici, un circolo culturale immerso nel verde dove le giovani artiste potessero inserirsi «nell’ambito più complesso e più vasto della vita intellettuale moderna».

 Eleonora fu pioniera della parità di genere nel teatro, importante fonte d’ispirazione per molti artisti del ‘900 e è stata ed è ancora oggi, un modello per intere generazioni di attori e di attrici. In occasione del primo centenario dalla sua scomparsa e per celebrare la prima vera diva del secolo scorso,  il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale,  ha presentato ieri  mattina al Teatro Mario Del Monaco con il Comune di Treviso, DONNADUSE:Eleonora nostra contemporanea. Sarà un programma itinerante nel Veneto realizzato in collaborazione con la Regione del Veneto, il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini.

La figura di Eleonora  Duse è legata al Veneto sia per il suo legame con la terra trevigiana da cui nacque il desiderio di essere sepolta nel cimitero di Asolo, sia per la sua provenienza da una famiglia di attori girovaghi originari di Chioggia. A Venezia, luogo romantico per eccellenza, si svolsero i suoi frequenti incontri con Gabriele D’Annunzio, il poeta di un’intera generazione con cui lei, già diva affermata, intraprese una relazione intensa.

Il  cartellone a partire da aprile 2024 riguarderà tutte le sette province della regione.

Tra i molti luoghi di spettacolo interessati, oltre ai Teatri sedi del TSV – Teatro Nazionale, il Mario Del Monaco di Treviso, il Goldoni di Venezia e il Verdi di Padova, e ad alcuni fra i maggiori palcoscenici della regione come il Teatro Romano di Verona, ci saranno anche luoghi simbolo tra cui il Teatro Duse di Asolo, gli spazi suggestivi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia che conserva l’Archivio Duse e  le  Ville Venete.

Il  cartellone dusiano si aprirà con Sipari di viaggio, un percorso artistico realizzato in collaborazione con il Comune di Asolo e ideato da Luca Scarlini.  Sarà  un  viaggio tra musica e parole che proporrà una visione nuova del magistero scenico di Eleonora Duse a partire da alcune città a cui la sua memoria è legata.

Si proseguirà poi tra maggio e giugno con un ciclo di appuntamenti intitolato Dall’archivio alla scena, realizzato dal TSV e dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia che mira ad utilizzare la collezione più ampia e completa di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana per la creazione di nuove drammaturgie: 3 serate di recital e letture inedite che vedranno alternarsi sul palco dello Squero sull’Isola di San Giorgio attrici come Sonia Bergamasco, Lucia Poli ed Elena Bucci, e altrettanti spettacoli che coinvolgeranno gli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni, della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dell’Accademia dei Filodrammatici.

Tra giugno e ottobre 2024, il cartellone di spettacoli itineranti tornerà ad animare piazze, teatri, ville, palazzi, parchi e castelli del Veneto con 100 donne Duse.

Tra settembre e ottobre, infine, andrà in scena un testo per voce maschile scritto da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e Maria Pia Pagani, docente in Discipline dello Spettacolo all’Università Federico II di Napoli che racconterà al pubblico la figura di Eleonora Duse attraverso gli scritti, i ricordi e le emozioni di Gabriele D’Annunzio.

Duse è stata un punto di riferimento per le personalità più rivoluzionarie del suo tempo: da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan, da Hugo von Hoffmansthal a Rainer Maria Rilke.

L’influenza che ha prodotto sugli artisti suoi contemporanei, come la sua capacità di anticipare le tematiche della parità di genere, sono alla base di due nuove produzioni del Teatro Stabile del Veneto. Silvia Gribaudi e Marta Dalla Via a luglio, con un’anteprima ad Asolo in maggio, porteranno in scena The Doozies, uno spettacolo su Eleonora Duse e Isadora Duncan,  entrambe pioniere del femminismo, del capocomicato e interpreti di un’arte che guarda al presente. 

Serena Sinigaglia dirigerà Elektra, tragedia in un atto unico di Hugo von Hofmannsthal, ispirata all’Elettra di Sofocle e andata in scena per la prima volta da Max Reinhardt nel 1903, che l’autore dedicò alla “divina”, senza che questa però potesse mai recitare nel ruolo pensato per lei. Lo spettacolo, dopo un’anteprima a Padova, debutterà al Teatro Romano di Verona in settembre.

Infine a dicembre 2024 la compagnia Motus guiderà gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nella loro “prima prova” su un grande palcoscenico. Il lavoro che presenteranno si intitola I saw light e indagherà i testi di una rapper e poeta rivoluzionaria come Kae Tempest.

A rimarcare, infine, il passaggio generazionale e l’incidenza che la Duse ha avuto sugli attori del passato e del presente è prevista la presentazione del libro Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio di Glauco Mauri sul palco del Teatro Mario Del Monaco di Treviso.

                                                                              Patrizia Lazzarin

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