Letta vuole ingabbiare il M5S, finirà con l'essere divorato!

Potremmo chiamarla la sindrome del Mugello: una via di mezzo tra la sindrome di Stoccolma e la sindrome Tafazzi, che spinge i leader progressisti a resuscitare, non appena li vedano a tappeto, i propri più accaniti torturatori – qualunquisti e populisti sempre pronti ad organizzare il coro dei cosiddetti «delusi della sinistra» – per esserne poi sistematicamente divorati. Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

Pd a trazione Letta, errare è umano, perseverare è diabolico!

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Macaluso: ''Quanto è stupido questo Pd!''

Ecco Emanuele Macaluso, grande vecchio della sinistra italiana, novantasei primavere di lotte, esperienza e lucidità annunciare il suo “no” alla riforma costituzionale. Anzi, riformuliamo: ecco il più giovane di tutti, che ancora si arrabbia, si indigna, combatte, e nel corso di questa conversazione più volte pronuncia la parola “battaglia politica”, con lo spirito di chi la sta facendo ancora, dopo averne fatte tante: i braccianti, il Pci di Togliatti che lo volle a Roma, con Enrico Berlinguer alla guida dell’Unità, con Napolitano nella corrente migliorista. Ed è proprio una lezione dal sapore antico quella che ricorda spiegando il suo voto ostinato e contrario: “Stupida la scelta del Pd. Legare governo e Costituzione è una scelta sbagliata. I governi passano, le Costituzioni, con le loro regole e principi di fondo, restano”. L'intervista a Macaluso di Alessandro De Angelis su Huffington Post.

Il padre nobile dei democratici Macaluso contesta Zingaretti

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L'Ue dimentica le gravi colpe di Assad

  • Pubblicato in Esteri

Se è vero che Stati Uniti e Russia - e noi con loro - hanno deciso di rinviare ad un «secondo tempo» la deposizione di Assad, dovremo imparare ad obbedire in materia siriana ad una sorta di «legge dell’oblio». Quantomeno di un oblio momentaneo. La legge di cui stiamo parlando è quella che si autoimposero gli antifascisti italiani che tra il 1943 e l’inizio del 1944 avrebbero voluto liberarsi di Vittorio Emanuele III e del maresciallo Pietro Badoglio, ma dovettero cambiare proposito. Sbarcò in Italia Palmiro Togliatti che, su un saggio impulso di Stalin, suggerì il rinvio della questione istituzionale a un tempo successivo alla fine della guerra. Fu così che le due resistenze, quella vera e propria e quella sabauda, dimenticarono i motivi di ostilità e poterono combattere gomito a gomito. L'editoriale di Paolo Mieli sul Corriere della Sera.

L'Europa contro Assad: si farà sul serio?

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