Pericolo rosso per i mercati finanziari

 Dal maggio 2014, ossia da ben 9 mesi, che i mercati finanziari sono tornati a innervosirsi, cioè a percepire differenze significative nei rischi di default degli Stati sovrani dell’Eurozona. Non solo, ma il livello di nervosismo è analogo a quello della primavera del 2011, quando fu proprio la progressiva differenziazione dei rendimenti a fornire, a chi avesse voluto leggerlo, il segnale che qualcosa stava per accadere. L'analisi di Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

L'Europa davanti a scelte difficili

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I padri fondatori della Ue si rivoltano nella tomba

 C'è da stupirsi se un disoccupato diventa euroscettico? In Europa ce ne sono 26 milioni, quanti la popolazione di Belgio e Olanda. «Ma è possibile che politica e finanza in Germania non si rendano conto che l'America ha ripreso a correre (+5% la crescita nell'ultimo trimestre 2014, ndr) perché ha attuato azioni economiche e monetarie fortemente espansive e che questa è la strada per risollevare la domanda interna in Europa» si chiedeva e chiedeva questo giornale nella lettera di Natale ai propri lettori. Un editoriale di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore

L'Europa ha deciso di non crescere

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L'Ue, alle nozze con i fichi secchi!

Juncker ha promesso 315 miliardi di investimenti promessi: si tratta, come sembra per ora, di un caso di “nozze coi fichi secchi” o ci sarà qualche piatto più sostanzioso? E riuscirà la Bce di Mario Draghi a riportare gli attivi della Banca al livello di tre anni fa con acquisti di titoli di Stato, i soli che abbiano un mercato abbastanza liquido da consentire un'espansione quantitativa stile Fed? L'Europa oggi è l'area più attardata dell'economia mondiale, ma i dati positivi – euro più competitivo e petrolio meno caro – non mancano: peccato non siano merito di Bruxelles. Ecco la profezia: il 2015 per l'Europa può essere l'anno della svolta. «È scherzo o è follia?

Usa, Giappone e Cina corrono, L'Ue resta al palo

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