Xi Jinping ignora l’Europa sulla guerra russa all‘Ucraina

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Ue in missione a Pechino, il segno di un fallimento. L'ennesimo

Strappare una promessa, o anche solo un’apertura, sulla guerra in Ucraina al presidente cinese Xi Jinping era una missione impossibile. Ci hanno provato comunque Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron, negli incontri bilaterali e nel trilaterale, attorno a un tavolo dalle dimensioni mastodontiche, che si è svolto nella Grande Sala del Popolo, affacciata su piazza Tienanmen, al centro di Pechino. Il commento di Vincenzo Genovese sul sito Linkiesta.

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Trump sobilla i suoi e minaccia, Macron barcolla

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Usa e Francia: la crisi della democrazia

Stati Uniti d’America e Francia – due tra le più grandi e antiche democrazie del mondo – stanno attraversando giorni difficili proprio mentre due grandi sistemi altri rispetto alle democrazie occidentali, Cina e Russia, rafforzano persino ostentatamente i loro legami (...)Chi ha attaccato Capitol Hill non lo ha fatto semplicemente per amore del capo, ma per ribaltare un ordine delle cose che trova sempre meno sopportabile. Trump naturalmente non ha rimedi efficaci per ricomporre questa scollatura. Né, in fondo, la cosa gli interessa. Ma sfrutta a proprio vantaggio personale questo ampio serbatoio di disagio sociale fino al punto da minacciare le stesse istituzioni americane (...) Francia, le ragioni istituzionali non vengono più capite – e qualche volta addirittura rifiutate – dalle persone comuni. Un po' perché si è in balìa di cattivi maestri – che oggi non sono i più grandi intellettuali ma gli influencer e più in generale i signori dei social –. Il commento del prof. Mauro Magatti su Avvenire.

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Macron è il miglior alleato della Meloni. E viceversa

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Francia e Italia devono fare la pace

La realtà è di una semplicità disarmante: Macron è il miglior alleato della Meloni, così come la premier italiana lo è del presidente francese. Tutto il resto sono amenità e chiacchiere da bar sport, sia detto con massimo rispetto. Vediamo di spiegarci meglio, cominciando dal lato italiano (...) Meloni vince le elezioni come nessuno ha saputo fare a casa nostra dopo Berlusconi nel 2008, portando a casa un successo netto per la coalizione e un trionfo per il suo partito. Siccome però governare è tutta un'altra (...) In pochi mesi a Palazzo Chigi ne vede le complessità, le trappole e le insidie, a cominciare da quelle, difficilissime da maneggiare, insite nelle relazioni internazional  C'è un presidente giovane (Macron è del 1977, esattamente come la Meloni) figlio purissimo dell'establishment parigino, capace di respingere con vigore l'assalto della destra francese per ben due volte (relegando la Le Pen al ruolo di eterna sconfitta) e capace di spingere verso nuova vita un pianeta "liberal" in forte crisi d'identità. Impegnato su dure battaglie di riforma dentro i confini nazionali, Macron ha bisogno come il pane di alimentare una centralità francese sulla scena internazionale. Come la Meloni ha bisogno del presidente francese. Il commento di Roberto Arditti sul sito Formiche.
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