Medioriente, l'Iran spiazza gli Usa di Trump

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Rouhani spiazza Trump. Una forza di sicurezza per il Golfo in cooperazione con gli altri Paesi della Regione. A proporla sarà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la prossima settimana il presidente iraniano. Una forza di sicurezza per il Golfo in cooperazione con gli altri Paesi della Regione. La forza condivisa alla base della “Coalizione per la speranza”. . Lo ha annunciato i Rouhani parlando di “un’iniziativa che coinvolgerà i paesi dell’area al fine di formare una coalizione che garantisca la sicurezza”.  “I paesi della regione sono in grado di provvedere da soli alla sicurezza del Golfo Persico, del mare di Oman e dello Stretto di Hormuz”, ha sottolineato il presidente iraniano aggiungendo che “i nemici continuano a mentire e dichiarare che sono loro a garantire la sicurezza”. “Ma se stanno dicendo la verità - ha incalzato Rouhani - perché hanno dovuto inviare nell’area una così grande quantità di armi pericolose?”. Il commento di Umberto De Giovannangeli su Huffington Post.

Medioriente in fiamme, Rouhani batte Trump 1 a 0

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L'Europa vaso di coccio tra Donald e Vladimir

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La Madre Russia non è mai stata così influente in Europa. E, c’è chi ritiene, come il finanziere Soros, che l’Italia rischia di essere la testa di ponte del piano putiniano: edificare la cattedrale d’oriente sulle rovine del condominio di Bruxelles. Putin ha saputo avvantaggiarsi internazionalmente grazie al periodo obamiano delle politiche di disimpegno dai contesti caldi, rafforzando poi la sua posizione con la nomina del capriccioso e inaffidabile Trump. Sul piano diplomatico Putin ha messo in campo strategie che hanno cambiato gli assetti di intere regioni: dalla troika con Erdogan e Rouhani per il controllo della Siria, all’appoggio insieme al faraone al-Sisi al generale Haftar per la conquista della Libia. Nuovi e vecchi teatri su cui muoversi in quasi totale libertà. Il commento di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi sul Messaggero Veneto

Attenti al piano di Vladimir

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Che facciamo dopo la strage del Bataclan?

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A ridosso dell’attacco islamico a Charlie Hebdo, la Oxford University Press ritenne di emanare «linee guida» per i suoi autori in cui raccomandava di eliminare le parole «maiale» e «carne di maiale» (in tutte le forme: salsicce, salame, prosciutto e così via) nei testi scolastici «in modo da non offendere musulmani ed ebrei». Un interessante editoriale di Paolo Mieli sul Corriere della Sera.

L'Occidente non deve inchinarsi ad un Islam integralista

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