Il tradimento di Matteo

Fra le varie voci circolate in proposito non sono mancate quelle circa un presunto addendum degli accordi fra l’ex sindaco di Firenze e Silvio Berlusconi, che avrebbe riguardato proprio il futuro assetto dell’Eni in chiave di continuità non tanto aziendale quanto scaroniana. Fantasie? E a questo proposito sarebbe anche interessante conoscere fino in fondo quale fosse la posizione dell’azionista, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al momento della scelta. Di sicuro non poteva essere ritenuta motivazione accettabile la necessità di garantire un passaggio di consegne senza scossoni. Così Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

Renzi e la rottamazione, ormai è già passato remoto

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Matteo, da sprinter a maratoneta

Matteo Renzi ha un doppio problema. Da un lato, definire al più presto la qualità e la portata degli interventi, evitando in Parlamento le trappole della sua stessa maggioranza (compreso il Pd sui temi del lavoro), così da avviare sul serio un triennio riformatore che per ora è in buona misura virtuale. Dall'altro, conservare il consenso popolare fino al fatidico 2017. I sondaggi continuano a premiare il presidente del Consiglio anche in virtù dell'assenza totale di competitori credibili. Così Stefano Folli su Il sole 24 Ore. 

I tempi lunghi delle riforme renzane

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