ll pauperismo dei populisti e gli intelligentissimi a sinistra

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Il grande polverone creato sl monologo (censurato) di Antonio Scurati

Non so quanto Meloni abbia pagato i due minuti di lavoro che saranno stati necessari a elaborare una simile dichiarazione – augurandomi di tutto cuore che non sia solo farina del suo sacco – ma trovo piuttosto deprimente l’idea che nell’Italia di oggi si debba davvero spiegare, a presidenti del Consiglio e direttori di giornale, non a bambini dell’asilo, che un monologo di due minuti non corrisponde a due minuti di lavoro, che a scrivere un testo non ci vuole il tempo sufficiente a leggerlo ad alta voce e che il suo valore non si misura certo in questo modo, così come il valore di una canzone non dipende dalla sua durata (raramente superiore ai 4 minuti). Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

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''I politici di oggi inseguono ancora la seduzione di M"

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Uno stato di minorità della democrazia. È un’attesa vana, perché leggendo il libro scoprirete che la prima grande delusione rispetto a questa lunga attesa dell’uomo della provvidenza la diede proprio Mussolini. Uno dei nodi del romanzo è questo: lui deluse l’aspettativa di un leader provvidenziale investito addirittura dal Papa non solo per il male che fece, ma anche per ciò che non fece. Non si dimostrò all’altezza di esserlo. Una delusione che nel tratteggiare il profilo politico e psicologico del personaggio in questo secondo volume, è evidente in lui. Pure nel momento del trionfo, dell’apoteosi del fascismo, c’è una grande malinconia. Lui per primo si rese conto di non riuscire a mantenere le promesse, di cambiare il Paese, di modernizzarlo, di cambiare gli italiani. Questo, credo, è forse uno degli aspetti più interessanti e attuali. L'intervista di Giuseppe Fantasia allo scrittore Antonio Scurati, già vincitore del Premio Strega con il  suo M.

Scurati, nel mondo ma anche in Italia la democrazia langue

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