Quanto vale la pirateria nell’editoria?

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La terza indagine Ipsos per AIE presentata nell’incontro de Gli Editori (AIE e FIEG) rivela che  i libri piratati costano al mondo del libro 705 milioni di vendite e la perdita di 4.900 posti di lavoro. Contando anche l’indotto, l’Italia perde 1,75 miliardi e 12.000 posti di lavoro.

Utilizza libri, ebook e audiolibri in maniera illegale il 31% della popolazione sopra i 15 anni, il 78% degli universitari e il 49% dei professionisti.

Si conferma alto il numero di chi considera poco probabile essere punito: sono il 70% degli italiani. La pirateria continua ad avere un peso drammaticamente rilevante per il settore, sottraendo agli editori più di un quarto del valore complessivo del mercato: il 28%, calcolato al netto di editoria scolastica ed export.

Gli atti di pirateria stimati in un anno sono 108,4 milioni, quasi trecentomila ogni giorno, in calo dell’8% rispetto al 2021.

 La terza analisi dell’istituto di ricerca Ipsos per l’Associazione Italiana Editori sulla pirateria nel mondo del libro, dopo le prime due analisi riferite al 2021 e al 2019, rileva inoltre la scarsa consapevolezza nell’opinione pubblica della gravità della pirateria e delle possibili conseguenze.

La percentuale di chi si dice a conoscenza dell’illiceità /illegalità della pirateria è pari nel 2023 al 79% (84% nel 2019). Il 70% del campione intervistato ritiene poco probabile essere scoperti e puniti, percentuale in crescita di 4 punti percentuali rispetto al 2019. 

 In termini economici, la perdita per il sistema Paese è di 1,75 miliardi di euro, con 298 milioni di mancate entrate per il fisco.

Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE, ha dichiarato: “L’editoria italiana vive un contesto economico difficile, caratterizzato da costi in crescita solo in minima parte compensati dagli aumenti del prezzo di copertina, mentre gli stimoli alla domanda presenti negli anni scorsi non sono più presenti o sono stati ridimensionati.

In questo quadro, la perdita di un quarto del valore potenziale delle vendite a causa della pirateria è un costo insostenibile che ha ricadute sul numero delle aziende che non riescono più ad andare avanti, sull’occupazione, sui compensi degli autori.

Nel 2023 vediamo primi segnali di riduzione degli atti di pirateria, ma i fattori che possono influire sono tanti e non parlerei ancora di tendenza consolidata … Riteniamo poi fondamentale il lavoro di sensibilizzazione dei cittadini: si conferma alto il numero di persone che ritiene poco grave questo fenomeno e comunque si dice certo che i colpevoli non saranno puniti”. 

La ricerca IPSOS per AIE è stata svolta a ottobre del 2023 su un campione di circa 4000 interviste così suddivise: 2700 casi rappresentativi per genere, età, area geografica, ampiezza centro, professione e titolo di studio (più di 15 anni), 867 studenti universitari rappresentativi per genere, età e area geografica e 743 liberi professionisti rappresentativi per area geografica.

Patrizia Lazzarin, 7 marzo 2024

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La abitudini di studio all’università

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Per preparare il loro ultimo esame universitario, più di quattro studenti universitari su dieci, interpellati sui materiali utilizzati, dichiarano di aver fatto a meno di libri e prodotti digitali editoriali come contenuti integrativi, schede di approfondimento e prove di autoanalisi, facendosi bastare appunti, propri o di colleghi, riassunti scaricati dal web, registrazioni delle lezioni, slide, dispense, quiz ed esercizi del docente, correzioni di prove d’esame e altri materiali non strutturati, spesso progettati per fornire un semplice supporto complementare.

Il campione degli intervistati per il 40% vive nel Nord Italia, per il 41% nel Sud e nelle isole e per il 19% nel Centro Italia. Il 77% di loro ha un’età compresa fra il 19 e i 24 anni, il 24% tra i 25 e i 30. La loro area disciplinare riguarda per il 35% le materie scientifiche, per il 27% interessa l’ambito sociale, per il 25% quello umanistico e per il 13% quello sanitario e agro-veterinario. Si tratta di lauree che hanno durata per  l’87% triennale e per il 13% quinquennale.

DOVE STUDIANO?

Vediamo le loro abitudini nel  dettaglio. Il 59% degli studenti interpellati ha usato libri e risorse digitali editoriali per preparare l’ultimo esame. I materiali più utilizzati dagli studenti, nella maggior parte dei casi accanto ai libri, ma talvolta da soli, sono però quelli forniti dai docenti – saggi, dispense, quiz – citati nel 78% dei casi, e quelli autoprodotti, come appunti e mappe concettuali, indicati nel 71%.  Il 54% degli studenti, infine, utilizza appunti e dispense forniti dai colleghi o scaricati online. Erano possibili più risposte: l’utilizzo di un materiale non esclude infatti gli altri.

 COSA PENSARE?

“La ricerca ci dice che esiste una parte di studenti, minoritaria ma ampia, che rifugge l’approfondimento sui materiali editoriali universitari, siano essi libri o contenuti digitali” ha sottolineato Maurizio Messina. “Ci preoccupano, come editori attenti alla crescita culturale del Paese, modi di studio che costruiscono un sapere fragile, per questo vogliamo aprire un dibattito sulla formazione delle future classi dirigenti che si troveranno ad affrontare una contemporaneità sempre più complessa”.

Per il presidente dell’AIE, Innocenzo Cipolletta: “questa ricerca ha un valore pubblico non tanto per quello che ci dice sulla diffusione dei prodotti editoriali universitari, tema pure a noi caro, quanto per come questo dato abbia poi un riflesso immediato nella costruzione di una cultura solida e approfondita tra i laureati italiani. AIE ha sempre sostenuto che la crescita economica e civile del Paese è legata al grado di preparazione culturale dei suoi cittadini: questo è il punto che dobbiamo discutere e su cui lavorare”. 

Le informazioni sono  contenute nella ricerca “Le abitudini di studio all’Università”, realizzata per l’Associazione Italiana Editori (AIE) da Talents Venture e presentata questa settimana, a Roma alla Camera dei deputati alla presenza di Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, Alessandro Amorese, capogruppo Fratelli d’Italia in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati e del presidente di AIE Innocenzo Cipolletta. Un dibattito a partire dai dati, su cui si sono confrontati Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze e delegata per la didattica della Conferenza dei Rettori (CRUI), Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli e Maurizio Messina, presidente Gruppo accademico professionale e vicepresidente di AIE e concluso da Cristina Rossello, deputato e consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca.

Patrizia Lazzarin 8 febbraio 2024

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Milano, polo di attrazione per i consumi culturali

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Dai concerti passando per il teatro e la danza fino agli acquisti in libreria, il comune di Milano si conferma come grande polo di attrazione per i consumi culturali. Qui si concentra il 25,2% della spesa nazionale per assistere a spettacoli di teatro lirici, il 15% per spettacoli di balletto, il 10,6% per spettacoli di teatro di prosa, il 10% per l’acquisto di libri nei canali trade (librerie fisiche e online e supermarket), il 5,3% per biglietti del cinema.

Sono solo alcuni dei dati contenuti nell’Osservatorio per BookCity Milano su “Lettura e consumi culturali a Milano”, a cura dell’Associazione Italiana Editori che, alla sua terza edizione, si arricchisce – grazie alla collaborazione con SIAE – dei dati di effettiva fruizione, in termini di spesa, di tutti i consumi culturali nel territorio.  Non solo lettura, ma anche arte, teatro, cinema, musica, danza nel comune di Milano.

“Questo progetto – ha commentato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta – conferma il nostro impegno per BookCity Milano, manifestazione a cui collaboriamo e in cui abbiamo sempre creduto. Ancor più quest’anno vuole fornire alla città uno strumento utile, grazie a una fotografia reale di ciò che si muove in città, per la pianificazione di efficaci politiche a sostegno del settore culturale, il cui peso sull’economia cittadina è di assoluto rilievo”.

L’Osservatorio sarà presentato in un evento di anteprima di BookCity – frutto della collaborazione tra AIE, Comune di Milano-assessorato Cultura, BookCity Milano – in programma giovedì 9 novembre alle 10 a Palazzo Reale.

Insieme all’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, ai presidenti di AIE Innocenzo Cipolletta, Fondazione BookCity Milano Piergaetano Marchetti e BookCity Milano Luca Formenton, interverranno esponenti del mondo del libro, delle mostre, della danza, del teatro e della musica. Ci saranno Alessandra Carra, amministratrice delegata del Gruppo Feltrinelli, Domenico Piraina, direttore Cultura del Comune di Milano, Lella Costa, direttrice artistica Teatro Carcano, Susanna Beltrami, coreografa e direttrice DanceHaus e Niccolò Vecchia, direttore artistico di Estate al Castello.

Patrizia Lazzarin, 7 novembre 2023

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