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Angelico

di Patrizia Lazzarin

Dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026 la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco ospitano l’attesa mostra intitolata l’Angelico, dedicata a Fra Giovanni da Fiesole, detto Beato Angelico (1395 circa – 1455), artista emblema, in maniera peculiare, dell’Arte del Quattrocento fiorentino.

Spesso in passato equivoco e forzatura hanno portato a considerare Beato Angelico più mistico che pittore come asserirono anche Aleardi e Cavalcaselle e, lo stesso Vasari che, comunque alla fine lo pose nel filone rinascimentale quando lo citò nell’elenco degli allievi del Masaccio al Carmine, là dove dice … tutti i più celebrati scultori e pittori che sono stati da lui (Masaccio) in qua, sono divenuti eccellenti e chiari …  

Nell’arte dell’Angelico si riconoscono alcuni elementi propri dell’arte religiosa, domenicana in particolare, ovvero di un ordine predicante. C’è l’intenzione comunicativa, nei contenuti e nelle storie narrate ed emerge il valore qualitativo della luce e del colore che, come disse lo storico dell’arte Carlo Argan: recupera l’originale aspetto edenico del mondo.

Beato Angelico, Annunciazione, Museo del Prado, Madrid

Per il Beato, per il devoto e colto lettore di San Tommaso, le sue storie dipinte sono rievocazioni. Tuttavia le sue immagini, le visioni che tali rievocazioni vanno a rivestire sono pienamente inserite nel sistema visivo rinascimentale, prospettico e naturalistico. Lo dimostra l’accostamento sulle stesse pareti della Cappella Strozzi, in Santa Trinità, della Deposizione dell’Angelico dipinta fra il 1437 e il 1440.

In Angelico la dialettica tra l’eterno presente della fede e le metamorfosi della Storia si risolve in perfetta sintesi nell’Annunciazione di Cortona e si dispiega con sottilissime modulazioni di forma e di concetto negli affreschi di San Marco per raggiungere il suo esito più alto e luminoso sulle pareti della Cappella Nicolina a Roma.

L’occasione della mostra a Firenze ha permesso di restaurare eccezionali capolavori e di riunire per la prima volta opere di uno dei principali maestri dell’arte italiana, disperse da oltre duecento anni. L’esposizione proporrà infatti un percorso irripetibile, con prestiti provenienti dai più importanti musei e istituzioni al mondo, come il Louvre di Parigi, la Gemäldegalerie di Berlino, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Philadelphia Museum of Art.

Beato Angelico, Consacrazione di San Lorenzo come diacono, Cappella Nicolina, Roma

L’esposizione, co-organizzata con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, celebra a Firenze uno dei padri dell’arte del Rinascimento in un percorso che, tra le due sedi di Palazzo Strozzi e del Museo di San Marco, affronterà la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico in dialogo con pittori come MasaccioFilippo LippiLorenzo Monaco, ma anche con scultori quali Lorenzo GhibertiMichelozzo e Luca della Robbia.

Celebre per un linguaggio artistico che, partendo dall’eredità gotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico ha saputo creare opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio. La rassegna che ha la curatela di Carl Brandon Strehlke, rappresenta la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista dopo oltre settant’anni.

27 maggio 2025

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