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L’Indus Waters Treaty: una vittima del conflitto?

Articolo realizzato con Ai

L’Indus Waters Treaty del 1960 è un accordo storico tra India e Pakistan mediato dalla Banca Mondiale per la gestione delle acque del bacino del fiume Indo e dei suoi affluenti. Il trattato assegna all’India il controllo delle acque dei tre fiumi orientali (Beas, Ravi e Sutlej) e al Pakistan il controllo dei tre fiumi occidentali (Indo, Jhelum e Chenab). Per oltre sessant’anni, il trattato è sopravvissuto a guerre e periodi di intensa tensione tra i due paesi, diventando un raro simbolo di cooperazione. Tuttavia, in seguito all’attacco di Pahalgam, l’India ha preso la decisione senza precedenti di sospendere il trattato, adducendo come motivo il presunto sostegno del Pakistan al terrorismo transfrontaliero.  L’Indus Waters Treaty del 1960 è un accordo storico tra India e Pakistan mediato dalla Banca Mondiale per la gestione delle acque del bacino del fiume Indo e dei suoi affluenti. Il trattato assegna all’India il controllo delle acque dei tre fiumi orientali (Beas, Ravi e Sutlej) e al Pakistan il controllo dei tre fiumi occidentali (Indo, Jhelum e Chenab). Per oltre sessant’anni, il trattato è sopravvissuto a guerre e periodi di intensa tensione tra i due paesi, diventando un raro simbolo di cooperazione. Tuttavia, in seguito all’attacco di Pahalgam, l’India ha preso la decisione senza precedenti di sospendere il trattato, adducendo come motivo il presunto sostegno del Pakistan al terrorismo transfrontaliero.  

La risposta della comunità internazionale

La comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione per la rinnovata escalation di tensioni tra Pakistan e India e ha lanciato appelli alla moderazione e alla de-escalation. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha esortato entrambi i paesi a esercitare la massima moderazione, sottolineando che “una soluzione militare non è una soluzione” e offrendo il sostegno delle Nazioni Unite per qualsiasi iniziativa che promuova la diplomazia e un rinnovato impegno per la pace.  

Potenze globali come gli Stati Uniti e la Cina hanno anche espresso preoccupazione per la situazione e hanno invitato entrambi i paesi a evitare ulteriori escalation. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito l’escalation una “vergogna” e ha espresso la speranza che finisca rapidamente, offrendo la sua disponibilità a mediare tra le due parti. Diversi paesi, tra cui Iran e Arabia Saudita, hanno offerto i loro sforzi di mediazione per allentare le tensioni. In particolare, i ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran si sono recati sia a Nuova Delhi che a Islamabad nel tentativo di mediare. Tuttavia, alcuni osservatori hanno notato che la comunità internazionale potrebbe essere distratta da altri conflitti globali in corso, come la guerra in Ucraina e la situazione in Medio Oriente, il che potrebbe limitare la sua capacità di impegnarsi pienamente nella risoluzione della crisi indo-pakistana. Inoltre, si è osservato che gli Stati Uniti potrebbero assumere un ruolo di mediazione meno proattivo rispetto al passato. L’Unione Europea ha anche invitato entrambe le nazioni a mostrare moderazione e a rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale.

3 giugno 2025

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