di Antonello Catani
Man mano che i figli erano cresciuti, però, si era fatta sempre più distinta la sensazione che presto o tardi la gabbia si sarebbe spopolata: perchè la nidiata sarebbe anche lei andata a costruirne delle altre, ma per conto suo. Per naturali che fossero simili prospettive, l’anticipato compiacimento per le ulteriori continuità biologiche che esse promettevano era tuttavia accompagnato da un vago e impercettibile senso di perplessità e, diciamolo pure, d’inquietudine. L’inconfessata e inconfessabile apprensione, spiegabile in parte con quell’egoismo in qualche modo collegato all’attaccamento verso i figli, era inoltre destata dalla constatazione – acuita e resa inconfutabile proprio dalla loro crescita – che il tempo scorreva…
Proprio così, il tempo passava, o peggio, un certo tempo molto speciale era passato. Se terapie e esorcismi vari – fatti, a seconda dei casi, di viaggi, di caccia, di astensione dall’alcool o dal fumo, di rinnovate conferme sessuali o semplicemente di immersioni nel lavoro – possono darci l’illusione di tenere a bada il fenomeno, la giornaliera visione di quei figli che crescevano costituiva un segnale più inclemente e meno mascherabile di quello offerto da qualsiasi specchio. In casi come questi, quando una terapia o un esorcismo non funzionano, se ne prova un altro. Quando, per esempio, una storia d’amore si esaurisce, spesso la si ripercorre tutta col ricordo: talvolta, più incautamente, per cercarvi inesistenti braci, talvolta solo per goderne ancora una volta la fiamma. Nel loro caso, l’irresistibile flash-back non riguardava una storia d’amore ma quel lontano periodo della loro vita trascorso assieme sui banchi del liceo, periodo ancora benevolmente immune dalla coscienza del tempo…
Sarebbe incauto affrettarsi a considerare tali richiami come banali e generiche nostalgie del passato. Qui si trattava di una parte di passato ben specifica, delimitata e del tutto unica: si possono vivere molte e intense storie d’amore, cambiare vari lavori e anche città, fare numerosi figli, ma quella specifica parte di passato rimane unica, irripetibile. Non solo essa è un periodo ancora immune dalla coscienza del tempo, ma è anche il periodo in cui tutto è ancora possibile e da scoprire. Si potrebbe anzi dire che essa sia quella terra vergine dove non sono ancora penetrati i predatori del dovere, della convenienza, del realismo, dell’abitudine e della disillusione.
1 maggio 2025
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