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In seguito all’operazione “Sindoor” dell’India, il Pakistan ha reagito con una serie di misure militari e diplomatiche. Il governo pakistano ha promesso di rispondere all’attacco indiano “al momento, nel luogo e nel modo che riterrà più opportuni”. Il Pakistan ha affermato di aver abbattuto numerosi aerei da combattimento e droni indiani in risposta agli attacchi. In particolare, il Pakistan ha dichiarato di aver abbattuto 25 droni indiani che avevano violato il suo spazio aereo. L’India ha negato queste affermazioni, sostenendo che i suoi sistemi di difesa aerea avevano neutralizzato i tentativi pakistani di colpire obiettivi militari.
Le forze pakistane hanno anche intensificato i bombardamenti di artiglieria attraverso la Linea di Controllo (LoC), la frontiera de facto che divide il Kashmir amministrato dall’India e dal Pakistan, causando vittime anche sul lato indiano. Il Pakistan ha accusato l’India di mettere in pericolo la sicurezza civile e aerea con ripetute violazioni dello spazio aereo. Inoltre, il Pakistan ha affermato di aver ucciso “40-50 soldati” con i bombardamenti contro installazioni militari indiane lungo la LoC. Queste azioni e dichiarazioni hanno ulteriormente esacerbato le tensioni, sollevando timori di un’escalation militare più ampia tra le due nazioni dotate di armi nucleari.
L’Ombra Persistente del Kashmir
La radice del conflitto tra Pakistan e India risiede nella disputa territoriale sul Kashmir, una regione himalayana a maggioranza musulmana che entrambi i paesi rivendicano nella sua interezza sin dalla loro indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947. Al momento della partizione, i principati indiani ebbero la possibilità di aderire all’India o al Pakistan. Il Maharaja indù del Kashmir, Hari Singh, inizialmente preferì l’indipendenza, ma in seguito all’invasione di tribù pakistane, chiese aiuto all’India e firmò l’Instrument of Accession, un atto controverso che portò alla prima guerra indo-pakistana nel 1947-48. Questa guerra si concluse con un cessate il fuoco mediato dalle Nazioni Unite nel 1949, che stabilì una linea di demarcazione attraverso il Kashmir, dividendo il controllo del territorio tra India e Pakistan.
Da allora, India e Pakistan hanno combattuto altre due importanti guerre sul Kashmir, nel 1965 e nel 1999 (la guerra di Kargil). La Linea di Controllo (LoC), stabilita dall’Accordo di Simla del 1972, è diventata la frontiera de facto tra le due parti del Kashmir. Tuttavia, entrambi i paesi continuano a rivendicare l’intera regione. In Kashmir amministrato dall’India, è in corso un’insurrezione da decenni, con gruppi che chiedono l’indipendenza o l’unificazione con il Pakistan. L’India accusa il Pakistan di sostenere questi gruppi militanti, fornendo loro armi, addestramento e rifugio, accuse che il Pakistan nega, affermando di fornire solo supporto morale e diplomatico alla popolazione del Kashmir. La risposta dell’India all’insurrezrezione è diventata sempre più militarizzata, con sforzi crescenti per consolidare il controllo sul territorio. Nel 2019, l’India ha revocato l’articolo 370 della sua Costituzione, che garantiva al Jammu e Kashmir uno status speciale di autonomia, una mossa che ha ulteriormente esacerbato le tensioni e ha suscitato proteste nella regione e condanne da parte del Pakistan.
20 maggio 2025
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