di Patrizia Lazzarin

Un dialogo inedito tra le opere di Joan Miró, maestro del Surrealismo di fama internazionale, e quelle di Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013), artista che ha intrecciato arte, memoria e identità in un linguaggio visivo assai particolare.
Entrambi gli artisti hanno radici in un’isola mediterranea: Miró ha sempre avuto un legame speciale con Maiorca, mentre Maria Lai con la Sardegna. Questi luoghi hanno plasmato il loro immaginario, spingendoli a cercare nuovi orizzonti. Miró ha vissuto a Parigi nel cuore delle avanguardie novecentesche, mentre Maria Lai ha trascorso periodi significativi a Roma e a Venezia. Entrambi hanno scelto di trascorrere la parte più matura del loro percorso espressivo nei territori delle loro isole d’origine.
La mostra Mirò incontra Maria Lai. Il fascino della sorpresa,curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri, si concentra sulle dimensioni poetiche e immaginative del lavoro di entrambi gli artisti. Miró costruisce universi di segni e colori, trasformando la realtà in costellazioni simboliche, mentre Maria Lai cuce storie e relazioni attraverso trame di memoria e materia.
Dal 12 aprile al 29 giugno 2025 l’esposizione sarà visitabile presso il Camuc e la Stazione dell’Arte di Ulassai.

Mirò
Attraverso una selezione di oltre 70 opere – tra grafiche, dipinti, libri, arazzi e pezzi unici della Fundació de Arte Serra di Palma de Mallorca – l’universo immaginifico di Miró dialoga con le opere tessili, i libri d’artista e i disegni che Maria Lai ha donato alla sua comunità nella Stazione dell’Arte di Ulassai. Il percorso espositivo rivela sorprendenti affinità espressive e interessi condivisi tra due artisti apparentemente lontani, ma uniti da connessioni immaginative e risonanze concettuali.
Il ritmo poetico attraversa le forme sciolte ed evocative di Miró, così come le narrazioni simboliche e profonde dei racconti come trame di tessuto di Lai. Maria Lai sviluppò la sua sensibilità poetica grazie all’insegnamento di Salvatore Cambosu, che la esortava a leggere la poesia senza preoccuparsi della comprensione razionale, ma lasciandosi trasportare dal ritmo. Essa è stata per lei uno spazio di riflessione e di gioco, un rifugio interiore e una chiave per comprendere il mondo. I suoi riferimenti spaziano da Cambosu a Giuseppe Dessì, fino ai versi di Federico García Lorca.
Miró, appassionato lettore, dichiarava: “Non stabilisco alcuna differenza tra pittura e poesia”. Nelle sue opere, il linguaggio verbale e quello pittorico si intrecciano in una sintesi suggestiva, creando un universo in cui il segno e la parola si incontrano.

Maria Lai
Il curatore Marco Peri afferma: “Il percorso vuole suggerire fili invisibili, affinità espressive … tra Joan Miró e Maria Lai. Sarà lo sguardo del pubblico a tessere connessioni immaginative e a scoprire risonanze concettuali tra i due. La prima sala della mostra presenta un manifesto poetico dei due artisti: saranno esposti due arazzi che testimoniano mondi che si osservano e si rispecchiano. Miró trae ispirazione dal sogno e dall’improvvisazione, mentre Lai affonda le radici nelle visioni e nelle storie della sua terra. La loro arte si muove tra affinità e divergenze, in un gioco sorprendente di rimandi e suggestioni.”
Promossa dal Comune di Ulassai, la mostra è prodotta dalla Fondazione Stazione dell’Arte con il supporto organizzativo di Arthemisia.
Viene finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi.