Il calcio italiano sprofonda nel caos

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Tavecchia lassù lo vogliono un sacco di squadre di serie A (la Juve e la Roma no) e anche delle serie inferiori. Un amico. Un affidabile, esperto compagno di viaggio. L’incarnazione fisica di un pianeta cristallizzato, impermeabile al cambiamento, indifferente ai segnali che arrivano dall’esterno. Si rinnovano governo, Poste, Finmeccanica, commissari europei, università, scuole e leader di partito, ma il calcio no. Pretende il suo rassicurante monarca medievale. Il Tavecchio che avanza. Adriano Galliani (appoggiato dagli immortali Franco Carraro e Tonino Matarrese), il suo primo sponsor. Lo preferisce persino a Demetrio Albertini, che con il Milan ha vinto tutto e di anni ne ha solo 42. Il mondo al contrario. Così Andrea Malaguti su La Stampa.

Il calcio italiano malato, non vuole cambiare strada

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