A scuola…non solo testi, ma anche insegnanti!

A scuola…non solo testi, ma anche insegnanti!

Scuola e libri di testo: un binomio inscindibile. Tanti libri, ma a volte poco o male usati. Certo, da sempre veicoli obbligati del sapere scolastico. Da una recente indagine è emersa la centralità del libro di testo, proprio durante il periodo della pandemia, oltre che come elemento guida nel processo di apprendimento, anche come elemento di collegamento e di relazione fra i partecipanti alle lezioni in lockdown.

Quindi, Convegno quanto mai opportuno quello dal titolo “Fare scuola con i libri di testo”, che si è tenuto a Palermo a novembre ad opera di una associazione di insegnati (GISCEL,) che si occupa di Educazione linguistica democratica, tale da permettere a tutti gli studenti, futuri cittadini (non uno/a di meno), di muoversi con competenza nello spazio linguistico multiforme della società odierna.

I testi scolastici – diceva il prof. Tullio De Mauro - dovrebbero essere “smilzi”; al contrario, “non smilzi” quelli per gli insegnanti. Invece, oggi appaiono sempre più corposi, nel tentativo di inglobare tutto, per non scontentare nessuno. E siccome i decisori di acquisto dei libri sono i professori, vera forza orientativa del mercato, gli editori rispondono conformandosi alle loro scelte, in un circolo vizioso. Così, i manuali scolastici risultano rinnovati e appetibili nella grafica e nei supporti informatici, ma con informazioni eccessive e troppo concentrate, a scapito di leggibilità e comprensibilità, fin dalla scuola primaria. Durante il Convegno si sono esaminati per lo più testi dell'area linguistica: scrittura, grammatica, varietà linguistiche, plurilinguismo, nuovi bisogni educativi, ecc. Ma i testi sono fatti di parole, frasi, paragrafi: i "problemi" di matematica possono risultare difficili (fino al fraintendimento della consegna), come le definizioni di un poligono, a causa del linguaggio utilizzato. Ecco, allora, il ruolo dei docenti: essere gli intermediari fra i testi e le necessità dell'apprendente, senza portare questo a disaffezionarsi al sapere. Una bella sfida....

Clara Manca, 30 novembre 2022

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