L’arma dell’Italia che spaventa Bruxelles e la Germania

L'arma dell'Italia per spaventare la Germania e l'Europa

Caduto Draghi, tira un’ariaccia. Aria di dossieraggi, trappoloni, polpette avvelenate, ingerenze più o meno palesi. E tranquilli, il Copasir ha già detto di essere sull’attenti per quanto riguarda il rischio di destabilizzazioni esterne del voto. Tradotto, poche settimane e arriverà la versione all’amatriciana del Russiagate. La speranza è che la gente risponda con il voto allo stesso modo riservato a Hillary Clinton nel 2016. Perché signori, qui c’è poco da stare tranquilli (...) Se l'Italia dovesse abbandonare l'Eurozona o venirne buttata fuori, Berlino e gli altri correntisti di Target2 andrebbero incontro a una sobria perdita potenziale di 627 miliardi di euro. Il comento di Mauro Bottarelli su il Sussidiario.

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Si prepara una maggioranza per il dopo-Draghi?

I nostri politici pensano già al dopo-Draghi!

Attenzione a quanto sta dipanandosi sottotraccia in queste ore nella politica italiana. A fronte di dati macro che richiederebbero un Governo in carica e non in campagna elettorale permanente (...) Che dire della politica rispetto ai solidi legami tra la Lega e il partito di Vladimir Putin?  Una nuova, eterogenea ma meno spuria maggioranza di governo stia di fatto già nascendo per il dopo-Draghi. Il commento di Mauro Bottarelli su il Sussidiario.

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È allarme recessione, Italia commissariata?

Dove saremmo senza Francoforte? Lo scopriremo presto, salvo follie di Christine Lagarde o cedimenti improbabili del fronte dei falchi: il 31 marzo, la pacchia del Pepp finisce. Se tutto andrà al meglio, si resterà con 40 miliardi a regime in dotazione all'App per il secondo trimestre, destinati poi a scendere a 20 miliardi nel terzo. Il commento di Mauro Bottarelli su il Sussidiario.

Alla fine del tunnel non si vede ancora la luce

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