Ecco come funziona la propaganda putiniana in Italia

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Elezioni in vista, la propaganda russa si scatena

Non c’è una strategia lineare, non c’è un unico canale di approvvigionamento e soprattutto non c’è un esecutore unico ma una galassia di sigle, piccoli gruppi formali e informali, consolati onorari, ex deputati, consiglieri regionali, giornalisti, influencer e analisti dietro all’imponente propaganda putiniana in Italia. Quello che da molti anni il nostro Paese vive e che si è acutizzato dall’invasione estesa dell’Ucraina è frutto dell’applicazione delle cosiddette «misure attive». Lo spiega a Linkiesta, un ex diplomatico russo che per anni ha lavorato a Roma e ora si occupa di protezione dei dissidenti nei Paesi del Baltico: «Le misure attive sono una serie di operazioni riservate che hanno lo scopo di rovesciare e sovvertire un Paese e la sua opinione pubblica, sono di difficile individuazione perché coinvolgono tanti piani diversi tra di loro, con soggetti lontani ma che sono unificati da uno scopo unico. Per esempio sul caso dei manifesti propagandistici questo è molto chiaro» (...) L'Ambasciata russa finanzia i suoi centri di cultura, le associazioni, i consolati, insomma le strutture ufficiali che provvedono a smistare a loro volta ad altre associazioni o privati cittadini somme di denaro variabili che servono per mantenere le strutture putiniane, fare convegni, lanciare campagne come quella dei 6×3. Ne scrive Massimiliano Coccia su Linkiesta

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Draghi andrebbe proposto per la Commissione a sua insaputa

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Queste elezioni europee sono le più importanti, non bisogna dimenticarsene

Parliamoci chiaro: le elezioni Europee, per gli elettori, non sono un voto sull’Europa. Non si vota pensando all’Europa ma si vota, in primis, sulle questioni nazionali. È una sorta di mid term, anche se non è proprio a metà mandato, ma si avvicina maggiormente all'inizio, favorendo così il partito di governo, che spesso non ha ancora terminato la "luna di miele" con gli elettori: nel 2009 il Pdl, nel 2014 il Pd di [Matteo] Renzi, nel 2019 la Lega di [Matteo] Salvini. Oggi, Fratelli d'Italia. Tuttavia, una nicchia di elettori europeisti c'è: per questo, parlare di Europa e di futuro comunque paga. Ne parla Giovanni Diamanti, fondatore di Quorum/Youtrend, l'intervista a cura di Massimiliano Coccia su Linkiesta.

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Ecco come il Cremlino ha finanziato Jorit

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Putin e Jorit, lo street artist italiano

Il caso di Ciro Cerullo in arte Jorit, partito da Quarto e arrivato a Sochi passando per Mariupol, è l’ennesimo caso di arruolamento propagandistico nel nostro Paese da parte di una rete rossobruna che si nutre di piccole associazioni, frammenti di movimenti di matrice comunista che resistono nelle periferie di molte città e che sono diventate piccoli satelliti dell’ambasciata russa italiana (...) Nell'estate del 2023 Jorit e il suo staff di sei persone sono stati ingaggiati nell'ottica di un piano di un piano di ricostruzione della città. Secondo i documenti che abbiamo visionato, lo street artist e la sua crew sarebbero stati finanziati dal Cremlino tramite un consorzio di aziende dell'oblast di Leningrado, la regione di San Pietroburgo, incaricate dal ministero dell'Edilizia e da quello dei Trasporti di ricostruire la città occupata e di mostrarla agli occhi del mondo come un esempio di innovazione, efficienza e libertà. Il commento di Massimiliano Coccia su Linkiesta.

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