La risacca dell’onda nera, e il silenzio dei sovranisti

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Un buon viatico la sconfitta dei sovranisti

Scusate, ma non c’era l’onda nera in Europa, il trionfo di Donald Trump negli Stati Uniti, e prima ancora quello di Marine Le Pen in Francia e dei nazisti in Germania? E ovviamente da noi l’egemonia politica, culturale, morale della destra? Parliamo di due mesi fa, non di due anni. Era tutto scritto. Il mondo va a destra. Vladimir Putin vince la guerra (oddio, questo lo si dice dal 24 febbraio 2022), Xi ha mezzo mondo in mano e a novembre Trump chiuderà il ciclo. Tutto può ancora accadere. Però improvvisamente la destra è sparita. Sta zitta e se parla non si sente. Sarà un momento passeggero ma si prova gusto a fotografarlo (...) Nessun progetto serio, nessun rapporto anche fisico con il Paese reale. L'egemonia culturale è solo una fame di posti e prebende. Nel mondo si parla di Kamala, Ursula, Macron, Starmer, e in Italia del nostro Presidente Sergio Mattarella. È un momento no per la destra mondiale. Magari cambierà, ma in questo preciso momento l'onda nera sembra una risacca all'ora del tramonto. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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Mattarella spegne le aspirazioni trumpiane di Meloni

La Meloni sempre di fronte ad un bivio, deve scegliere da che parte stare

Il Capo dello Stato vuol ben sperare che la presidente del Consiglio non modificherà la politica estera del nostro Paese acconciandosi a fare dell’Italia una cameriera di The Donald e acquiescente nei confronti dei suoi propositi illiberali: ma già formulare un auspicio evidenzia un certo scetticismo di fondo sul fatto che questo auspicio s’inveri. Perché sa bene, il Capo dello Stato, che Meloni ha perso via via autorevolezza, ruolo e autonomia. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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Mélenchon isolato. E gli entusiasmi della sinistra italiana?

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Melenchon non potrà cantare vittoria, mentre Macron...

Commentatori sbrigativi seguiti da politici italiani facili a scambiare lucciole per lanterne – tra questi tanti giovani dirigenti del Partito democratico, "UNITI SI VINCE'', ripetevano a pappagallo: ma come, dove? Calma ragazzi: ora forse capirete che uniti si può certamente impedire a un altro di vincere ma poi governare è un'altra cosa e che dunque "desistenza" non equivale a "governo". Dieci giorni dopo il voto infatti Mélenchon è isolato da un cordone sanitario allestito dai suoi compagni di strada nel Nouveau Front Populaire, socialisti, ecologisti e persino comunisti, che hanno avanzato come possibile premier il nome di Laurence Tubiana, economista, grande esperta di ambiente, profilo di indipendente progressista, «non incompatibile con Macron», hanno detto quelli di France Insoumise come se fosse un insulto e che invece può essere la chiave di volta. Vedremo. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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