Afghanistan, parlano le donne prigioniere dei taleban
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Quelle donne afghane dimenticate dallOccidente
Decine, centinaia di video inondano i social media. Vi compaiono volti scoperti di giovani donne con i capelli sciolti, ma anche profili nascosti sotto i burqa. Continua sul web la mobilitazione di solidarietà per le donne afghane, costrette al silenzio dalla nuova sfilza di divieti approvata dai taleban, che ne cancellano persino la voce in pubblico. Molti video sono accompagnati da pensieri e poesie come questa: «Mi avete imprigionato nella mia casa per il crimine di essere donna. Non mi date acqua e pane, ma solo il silenzio». Lina Rozbih scrive: «Il viso e la voce delle donne sono la loro identità, no alla legge sui vizi e le virtù». Ne scrivono su Avvenire Antonella Mariani e Angela Napoletano