Teatro. Autori, attori e pubblico nell’antica Roma

Teatro. Autori, attori e pubblico nell’antica Roma

La forza vitale  e la popolarità degli spettacoli di teatro,  le vite difficili degli attori e degli altri grandi protagonisti del mondo teatrale, nell’antica caput mundi, sono raccontati nella mostra Teatro. Autori, attori e pubblico nell’Antica Roma, ospitata dal 21 maggio al 3 novembre al Museo dell’Ara Pacis.

Il visitatore sarà condotto ‘oltre’ la scena, dentro i meccanismi di produzione, nei ‘camerini degli attori’, sui palcoscenici e sugli spalti dei teatri antichi.

 Una ricostruzione viva, in cui gli stessi protagonisti  attraverso interventi multimediali creati ad hoc coinvolgeranno il pubblico raccontando le loro vite, le storie che hanno interpretato, il loro ruolo di autori o performer in una società così simile e insieme tanto diversa dalla nostra.

Una società che aveva negli oltre 1000 grandi teatri monumentali che sorgevano nell’impero romano quello che oggi chiameremmo il mass media più efficace dell’antichità.

La rassegna  propone oltre 240 opere provenienti da 25 diversi prestatori con un percorso espositivo ricco di autentiche rarità.

Sarà un viaggio attraverso i secoli con focus speciale sull’età augustea. Il racconto parte dalle radici greche, siciliane, magno greche, etrusche e italiche del teatro romano, dall’origine religiosa del ‘ludus’ e dai primi palcoscenici in legno, per arrivare allo splendore della frons scenae dei grandi teatri per decine di migliaia di spettatori, architetture che  come il foro o il tempio  caratterizzeranno la forma urbis dell’impero.

Le maschere saranno il filo conduttore di questa “immersione”: dalle più antiche tra quelle pervenute fino ai nostri giorni (V secolo a.C.) a quelle ellenistiche del III - II secolo a.C., fino a quelle, spettacolari, di epoca romana. Le maschere sono anche “caratteri” scenici di lunga durata, tragici, comici e grotteschi: il visitatore scoprirà così l’origine antichissima di tanti personaggi del teatro moderno, dal vecchio misantropo, al giovane seduttore, dal servo scaltro ai giovani amanti ostacolati dalle diverse condizioni sociali.

 L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Mostra a cura di Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo. Media Partner: Rai Pubblica Utilità, Rai Radio3, La Repubblica. Catalogo: L’Erma di Bretschneider, a cura di Salvatore Monda, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo.

Il percorso espositivo si snoda attraverso sette sezioni, con un filo narrativo in senso cronologico. Ogni sezione è arricchita da istallazioni multimediali: riprese aeree, videomapping, postazioni interattive e interventi recitati da attori che danno voce agli autori e ai i protagonisti del teatro antico.

La prima sezione, dal titolo Genesi, racconta l’importanza del culto dionisiaco alle radici della tradizione teatrale greca e il valore del teatro per la vita democratica ad Atene.  Successivamente, la seconda sezione, dal titolo Radici italiche e magnogreche, mette in risalto il contributo che l’Etruria, la Magna Grecia e i popoli italici fornirono al sorgere del teatro latino.

La commedia a Roma, la terza sezione, presenta la tradizione comica romana, passando dalla costruzione dei personaggi, vere e proprie maschere di tipi umani in Plauto, allo spirito riflessivo e introspettivo dei personaggi di Terenzio. La quarta sezione, dal titolo La tragedia a Roma, presenta i principali protagonisti della produzione tragica in periodo repubblicano, di cui poco resta, soffermandosi poi su due personaggi di grande caratura come Seneca e Nerone.

Le vite, spesso al limite, di attori, danzatori, musici, mimi attraverso le testimonianze che ci narrano cosa facessero in scena e cosa ‘oltre la scena’ sono al centro della quinta sezione, dal titolo I protagonisti e la musica. Vengono qui spiegati aspetti legati all’organizzazione degli spettacoli, come la composizione delle compagnie teatrali e la produzione degli artigiani che realizzavano le maschere. Tra i performer, uno spazio specifico viene riservata al fenomeno degli spettacoli di mimi e pantomimi in età imperiale.

 La sesta sezione, dal titolo L’architettura, intende riflettere sull’eredità monumentale lasciata dal teatro antico, attraverso rovine architettoniche, in molti casi maestose e ancora funzionanti. Il passaggio della Roma repubblicana verso il regime imperiale (la grande transizione del I secolo a.C.) vede anche la costruzione dei primi teatri stabili a Roma e la codificazione della loro forma.

 Nel breve giro di pochi decenni sorgono i tre grandi teatri romani in muratura, nell’ordine il teatro di Pompeo (61-55 a.C.), capace di circa 20.000 posti, circondato di portici e giardini, di cui poco rimane se non nella topografia di Roma, quello di Cornelio Balbo (dedicato nel 13 a.C.), anch’esso perduto, e il teatro di Marcello, quasi contemporaneo, intitolato da Augusto alla memoria dell’amato nipote.

La collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha consentito la realizzazione di uno straordinario intervento video sul teatro di Pompeo, che dopo la mostra rimarrà patrimonio delle Istituzioni curatrici.

L’attraversamento dell’antico si apre alla contemporaneità nell’ultima sezione della mostra, dal titolo Attualità del classico, realizzata in collaborazione e con il contributo del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma ‘Sapienza’ e dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico).  Attraverso una selezione di locandine storiche di spettacoli realizzati al teatro greco di Siracusa, montaggi video di messe in scena contemporanee e altre testimonianze materiali e fotografiche, riferite in particolare all’esperienza del ‘Vantone’ di Pasolini, il percorso espositivo si chiude offrendo una “panoramica” sulla vitalità del teatro classico, dal primo Novecento ai nostri giorni.

Audiodescrizioni, video LIS, disegni a rilievo e riproduzioni tattili di opere e di strumenti musicali saranno fruibili nel percorso espositivo e scaricabili online. Per tutto il periodo di apertura dell’esposizione è previsto un servizio di visite tattili e visite con interprete LIS gratuite.

Patrizia Lazzarin, 20 maggio 2023

Newsletter

. . . .