Il doppio risiko dell’Italia per “staccarsi” dalla Cina
- Scritto da Ugo Pilia

È addio per la Via della Seta? Sarà in grado la Meloni di sfidare Xi?
Nel G7 di Hiroshima ha fatto irruzione naturalmente la guerra in Europa e la presenza di Zelensky ha fatto parlare addirittura di un G8 con l’Ucraina al posto della Russia. Ma il vero convitato di pietra è Xi Jinping. Mai così evidente è apparso il disallineamento tra la Cina e gli Stati Uniti. Tanto che parallelamente si è svolto un summit alternativo nell’antica capitale cinese Xian, la cui ambizione è quella di creare un’alleanza strategica con le ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Un rapporto sigillato da una dichiarazione solenne con un piano per il futuro. La Cina avanza nella sua strategia imperiale e s’allontana sempre più da quello che potremmo chiamare il club delle liberal-democrazie. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.