Debito, inflazione e Pnrr: l’Italia è ancora sotto esame

Gli ostacoli impervi del governo Meloni

Nel 2023 dovremo vendere titoli per 320 miliardi di euro e solo per effetto dei rincari attuali potremo raggiungere in due anni un esborso di cento miliardi per gli interessi sui titoli di stato emessi (...) Le aziende stanno pagando tassi per i prestiti sempre più alti, con un +4,30% a marzo che supera di gran lunga il livello di fine 2021 (1,18%) (...) Inflazione, denaro più caro, incertezze anche internazionali, tutto questo sta cambiando il comportamento dei consumatori. Diminuiscono gli acquisti di beni alimentari anche se è ripreso il mercato delle vetture nuove (...) Nei palazzi romani si diffonde nell'aria uno stato d'animo sorprendente, una resa, l'ammissione di una sconfitta annunciata. Il commento di Stefano Cingolani su Il Sussidiario.

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Il doppio risiko dell’Italia per “staccarsi” dalla Cina

  • Pubblicato in Esteri

È addio per la Via della Seta? Sarà in grado la Meloni di sfidare Xi?

Nel G7 di Hiroshima ha fatto irruzione naturalmente la guerra in Europa e la presenza di Zelensky ha fatto parlare addirittura di un G8 con l’Ucraina al posto della Russia. Ma il vero convitato di pietra è Xi Jinping. Mai così evidente è apparso il disallineamento tra la Cina e gli Stati Uniti. Tanto che parallelamente si è svolto un summit alternativo nell’antica capitale cinese Xian, la cui ambizione è quella di creare un’alleanza strategica con le ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Un rapporto sigillato da una dichiarazione solenne con un piano per il futuro. La Cina avanza nella sua strategia imperiale e s’allontana sempre più da quello che potremmo chiamare il club delle liberal-democrazie. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

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Il campo minato per il Governo prima del Def

Le difficoltà del governo Meloni non sono ancora iniziate!

Il bollettino della Banca d’Italia, il primo dell’anno, dà ragione alla sparuta minoranza che, guardando alla tenuta dell’economia italiana, non ha mai partecipato al gioco del tanto peggio tanto meglio. La recessione per il momento è evitata, ci sarà un rallentamento, questo sì, ma il prodotto lordo continuerà a crescere sia pur di poco: più 0,6% che comunque migliora le precedenti previsioni. Il commento di Stefano Cingolani su il Sussidiario.

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