L'azzeccagarbugli Conte al lavoro

Piuttosto che affrontare la scalata dell'Everest con la prossima legge di bilancio, che dovrà partire inevitabilmente da almeno 30 miliardi di euro tra clausole di salvaguardia e correzione bis di primavera, l'esecutivo Conte sembra attratto dall'infilarsi nella turbolenza del buco, non quello dei conti pubblici, ma della montagna della Tav, per dare libero corso alle autonome aspettative elettorali di Matteo Salvini e Luigi Di Maio e riportare indietro l'orologio ad un anno fa, prima delle elezioni. Il commento di Roberto Somella sul sito Huffington Post.

Tav, il governo Conte non sa che pesci prendere

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Caro Renzi, non ci siamo ancora

Incredibile leggerezza e confusione del nostro premier: la nave Italia affonda, i passeggeri si dibattono fra i flutti, le scialuppe di salvataggio non bastano a recuperare tutti, il comandante (Schettino-Renzi...?) appassionatamente discutendo come sostituire la vecchia radio di bordo con un modernissimo, e sicuramente utilissimo in futuro, sistema di navigazione satellitare. Il secondo ingrediente, spesso imputato a Tremonti ma evidentemente molto radicato nella mentalità del Paese, è l’idea che buona parte dei nostri guai economici vengano dall’esterno e che, di conseguenza, anche la nostra salvezza sia destinata a venire da fuori. E’ l’Europa che impone l’austerità, è l’euro che è sopravvalutato e frena le nostre esportazioni, è la congiuntura nell’eurozona che è in ritardo.  Così Luca Ricolfi su La Stampa.

Renzi premier, le promesse a vuoto e la rivincita dei numeri

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