I siluri (via spread) pronti ad arrivare sull’Italia

C’è una variabile da tenere in conto: le banche francesi, molto attive e molto interessate al mercato del credito del nostro Paese, hanno in pancia circa 285 miliardi di titoli di Stato italiani. Cosa accadrebbe se, seguendo l’esempio stesso di alcune nostre compagnie assicurative, dovessero casualmente decidere di scaricarne anche solo il 3-5% sul mercato, di colpo? Un effetto 2011. Al cubo, però. Perfetto per mandare fuori controllo il nostro spread e tramutarci automaticamente da percettore privilegiato di fondi Ue e grande malato d’Europa, quindi destinato alla terapia intensiva del commissariamento. Il commento di Mauro Bottarelli su il Sussidiario.

I pericoli con l'avvento del Conte 2 per l'Italia non sono stati sventati

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I giochi della finanza devono cambiare

A martellare il proverbiale chiodo nella bara del libero mercato ci ha pensato questa volta un pezzo da novanta di Wall Street come Ray Dalio, fondatore del più grande hedge fund del mondo, Bridgewater. La ragione alla base di un giudizio così netto? L’onnipotenza della Banche centrali, divenute ormai motore immobile dell’investimento, sia azionario sia obbligazionario. Ovviamente, Dalio parte da un angolo di prospettiva interessato: l’attivismo post-2008 degli Istituti centrali si è sostanziato in un crollo della redditività per chi, come lui, basava una larga parte dei propri profitti sulle scommesse ribassiste. Il commento di Mauro Bottarelli su Business Insider.

Il liberismo selvaggio è morto! Parola di Ray Dalio di Bridgewater

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