Ue, urgono riforme strutturali e stimoli fiscali

La Bce ha seguito una strategia di acquisti su vasta scala e tassi di interesse a breve estremamente bassi (negativi). Ma benché la politica monetaria sia la stessa di quella della Fed, gli scopi sono molto diversi. In Europa l'azionario non è diffuso come quello americano e dunque il Qe non può essere usato per stimolare la spesa facendo aumentare la ricchezza delle famiglie. Invece, uno scopo fondamentale, pur non sbandierato, della politica Bce dei tassi bassi è stato stimolare le esportazioni nette facendo scendere il valore dell'euro. La Bce ci è riuscita con un deprezzamento dell'euro di circa il 25% – da 1,40 dollari nell'estate 2014 a 1,06 dollari nell'autunno 2015.L'analisi di Martin Feldstein su Il Sole 24 Ore.

Qe, la Bce ha fallito l'obiettivo, la Fed no

Leggi tutto...

Nonostante gli sforzi di Draghi, inflazione ferma

L'inflazione non risalirà, o almeno non risalirà ai livelli che sono scolpiti nei nostri circuiti mentali e hanno prevalso nel dopoguerra. Un dopoguerra che ha visto un aumento strisciante del tasso di inflazione, che in molti Paesi (incluso il nostro) e non solo per le crisi petrolifere, ha raggiunto punte del 20 per cento. Ma prima di guardare alle cause fondamentali della bassa inflazione, facciamo una semplice osservazione. Oggi il petrolio è sui 30 dollari al barile e l’inflazione è sotto l’1% sia in Europa che in America. Ma nella primavera del 2014, quando il greggio quotava più di 100 dollari al barile, l’inflazione era all’incirca eguale in Europa e in Italia (meno dell’1%) e solo del 2% negli Usa. L'editoriale di Fabrizio Galimberti su Il Sole 24 Ore.

La morte dell'inflazione

Leggi tutto...

Borsa, correzione di rotta inevitabile

Dietro il crollo di gran parte degli asset finanziari da Wall Street all’Europa, dalla Russia all’Asia, altro non c’è che il tentativo dei mercati di riallineare i prezzi di Borsa ai livelli in cui dovrebbero trovarsi rispetto all’andamento dell’economia mondiale, dei profitti aziendali e del contesto geopolitico. Questo processo non è una novità per chi investe capitali: le correzioni sono un fenomeno naturale, riequilibrante e salutare per i mercati finanziari. Il vero problema è il timore che né le autorità monetarie né i governi siano in grado di gestire il rientro ordinato dai tassi zero verso la normalità in un contesto geopolitico che costringe le grandi potenze economiche a prendere decisioni importanti non solo sulla base delle proprie esigenze nazionali, ma soprattutto tenendo conto delle distorsioni che provocano o accentuano nelle altre economie mondiali. L’Sos, insomma, non riguarda solo il mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita economica e di stabilità finanziaria che erano alla base delle politiche monetarie ultra-espansive. L'editoriale di Alessandro Plateroti su Il Sole 24 Ore.

Mercati, è scoppiata la bolla?

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter


. . .