Pellet da boschi secolari, succede in Sardegna

In un angolo di Sardegna non si riescono a spendere i fondi Ue, in compenso si distrugge un patrimonio forestale antico. Si difende il sindaco di Domusnovas, Sulcis: «Ogni santo giorno in Comune c’è la processione. Non c’è lavoro, le persone non sanno come andare avanti. Noi dobbiamo dare una risposta». Di quanti occupati parliamo? «Su un taglio di 35 ettari di lecceta, 50/60 persone. Una boccata d’ossigeno per sette/otto mesi, poi per altri sei mesi potranno contare sul sussidio di disoccupazione». «Perché se contestate quei risultati non commissionate uno studio scientifico?». «Gli esperti bisogna pagarli e il Comune non ha soldi, siamo alla disperazione, con i disoccupati che vengono in municipio tutti i giorni. Non possiamo buttare i soldi per gli studi». Testuale. Come se un errore catastrofico non avesse poi conseguenze catastrofiche: desertificazione, frane, disastri ad ogni «bomba d’acqua»... Un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Sardegna, boschi secolari buoni per legna da ardere

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