Le cartucce a salve della Bce

 La politica monetaria della Bce sembra tendere ad assumere caratteri fiscali, che spettano agli Stati sovranii. Quando Draghi ha chiesto ai governi di farsi carico dei rischi dei titoli cartolarizzati, la risposta di Germania e Francia è stata negativa, come se si fosse ormai accettato che la politica fiscale comune finisca nascosta dentro al bilancio della Banca centrale. Non è un buon modo per convincere i cittadini, i risparmiatori e gli investitori, ad avere fiducia nella volontà politica europea. Così Carlo Bastasin su Il Sole 24 Ore.

Draghi non può più aiutare Renzi

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Renzi al bivio delle riforme che vanno fatte sul serio

Draghi non poteva essere più chiaro: tanto più le necessarie politiche fiscali e strutturali tarderanno, tanto minore sarà l'efficacia della politica monetaria, a partire dalla capacità di rispettare lo stesso mandato di tutelare la stabilità dell'euro. Una affermazione così decisa dovrebbe far riflettere tutti. l'Unione è come una macchina impantanata; ha almeno quattro ruote motrici - moneta, fisco, concorrenza e lavoro - ma solo una sta girando. In simili situazioni, la macchina rischia di affonda. Anche in meno di mille giorni. Così Donato Masciandaro su Il Sole 24 Ore. 

Cara Italia, urgono le riforme promesse

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Draghi, qualcosa si muove sulla strada della crescita

Mario Draghi ha confermato che la Banca centrale europea è pronta a fare la sua parte per stimolare la domanda aggregata e ha parlato del quantitative easing, la politica di acquisto di bond, come strumento necessario in un contesto in cui le aspettative inflazionistiche sono scese sotto l'obiettivo ufficiale del 2 per cento.Così Jean Pisani Ferri su Il Sole 24 Ore.

La Bce in soccorso dei paesi in difficoltà (c'è anche l'Italia)

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