Università sotto accusa, lettera di una ricercatrice tradita

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In qualunque ambito la preparazione “iperqualificata” è ritenuta un limite, non un potenziale, proprio perché di ostacolo alla cosiddetta flessibilità. Editoria, giornalismo culturale, siti web: nessuno è disposto a pagare un plurititolato per lavori “di basso profilo” (revisione di testi, traduzione, correzione di bozze, lavoro redazionale di qualsiasi genere) che peraltro nella gran parte dei casi nemmeno esistono più o vengono dati in appalto ai cosiddetti service, assimilabili ai call center di una volta nella funzione di calmierare i giovani laureati in cambio di pochi spiccioli e nessuna prospettiva. Quanto ai giornali, dopo circa cinque anni di volontariato culturale presso un noto quotidiano militante ho scritto per un altro paio d’anni sul supplemento di uno dei due quotidiani di maggior tiratura nazionale: duecento euro (lordi) a pezzo, un paio di pezzi al mese e dopo un anno e mezzo più nulla nemmeno qua, con la motivazione che scrivo difficile e la gente il supplemento (si badi: culturale, non sportivo) lo vuole leggere in totale relax e senza dover mettere mano al dizionario. Lettera al premier Renzi di Gilda Policastro, ricercatrice di Salerno.

L'Università italiana ostacola le persone iperqualificate

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