Il lavoro che non c'è, se c'è è sottopagato

Secondo il rapporto “Vita da professionisti”dell’associazione Bruno Trentin, solo il 7,6% degli autonomi dichiara di non avere problemi di salute dovuti al lavoro mentre due professionisti su tre soffrono di stress, ansia, depressione, insonnia. C’è poco da stupirsi: il 44,5% del campione spiega di avere unsovraccarico di lavoro che eccede le 40 ore settimanali. A giorni una riforma delle professioni autonome promette di estendere le prime tutele a questo esercito di lavoratori. Il testo definitivo ancora non c’è, gli addetti ai lavori già lamentano in quello “base” la mancanza di alcuni tasselli essenziali, come la previsione di un compenso minimo e la questione previdenziale. Altri avvertono che “di regime dei minimi, purtroppo, si muore”. Ma a questo appuntamento, comunque sia, guardano ormai milioni di italiani. Articoli di Stefano De Agostini e Thomas Mackinson su il Fatto Quotidiano.

Il lavoro precarizzato è una tragedia, caro premier

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Renzi vuole rivoluzionare i contratti di lavoro privati

Le aziende potranno fare pagare ai lavoratori i propri errori gestionali. L’avvertimento arriva dall’Europa, e più precisamente dalla Germania: a parlare è l’avvocato giuslavoristaGerald Wiedebusch. Il tema è quello lanciato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti: una retribuzione basata non più sull’orario, ma sui risultati. Il governo si muove in questa direzione,come ha fatto capire il responsabile economico del Pd Filippo Taddei, con l’imminente disegno di legge sul lavoro agile, lo smart working. Anche se la partita vera, quella sul salario legato ai risultati, con ogni probabilità si giocherà nella riforma dellacontrattazione. L'articol di Stefano De Agostini su Il Fatto Quotidiano.

Lo strano mondo del lavoro secondo il ministro Poletti

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Renzi promette una riduzione delle tasse

Case e pensioni. Pensioni e case. Da quanto tempo il dibattito, alla vigilia di ogni manovra economica, ruota attorno a queste due parole? Da Dini a Fornero, da Berlusconi (che calò in tv sulla campagna elettorale 2006 l’asso dell’abolizione dell’Ici) a Renzi (che sempre in tv ha annunciato la fine dell’attuale Tasi, erede dell’Imu, erede dell’Ici), niente sembra essere cambiato nelle priorità della politica nazionale. Nel frattempo c’è stata la più grave crisi economica dal ’29, sono passati vari governi, tre o quattro generazioni nuove si sono affacciate alla vita adulta, ma la lingua batte sempre lì: pensioni e case. Un editoriale di Roberta Carlini sul Messaggero Veneto.

Il premier dimentica i giovani

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