I finalisti del Premio Andersen 2023

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I finalisti della 42esima edizione del Premio Andersen- Il mondo dell’infanzia  sono stati annunciati lunedì 6 marzo al Caffè Illustratori in occasione di Bologna Children’s Book Fair.

Miglior libro 0/6 anni

Tutti lo hanno visto! di Margaret Wise Brown – fotografie di Ylla – trad. a cura della redazione, Orecchio Acerbo

Tancho di Luciano Lozano trad. di Diego Fiocco, L’ippocampo
Ciao Tilly! di Polly Dunbar  trad. di Sara Marconi, Lapis

 

Animali tra realtà e immaginazione

Sfogliando i libri di questa terna, che stuzzicano la curiosità e celebrano l’incanto delle storie, i bambini incontrano tanti animali e si trovano a esercitare differenti sguardi sul mondo, tra realtà e immaginazione. In Tutti lo hanno visto!, libro fotografico del 1944 pubblicato da Orecchio Acerbo con una nuova grafica attenta ai contenuti, gli scatti di Ylla prendono vita grazie al testo ideato da Margaret Wise Brown: un albo studiato per la lettura condivisa e che ci invita a riflettere sulla meraviglia e l’imprevedibilità della vita. Tancho è un albo illustrato che nasce da una storia vera, quella di Yoshitaka Itō, che salvò le gru dall’estinzione portando loro da mangiare ogni inverno. A ricostruire questa vicenda è Luciano Lozano, in un racconto che attraversa più generazioni e che ci ricorda la fragilità del pianeta e il potere della gentilezza. Polly Dunbar popola infine di animali la sua piccola casetta gialla, dove abita anche la bambina protagonista di Ciao Tilly!, titolo che inaugura una serie di sei volumi la cui pubblicazione si è conclusa nel 2022: una raccolta di storie a misura dei più piccoli, fatte di suoni, risate e amicizia.

Miglior libro 6/9 anni

A rifare il mondo di Ilaria Rigoli ill. di Ilaria Faccioli, Bompiani
Jole di Silvia Vecchini ill. di Arianna Vairo, Topipittori
Morris di Bart Moeyaert  ill. di Sebastiaan Van Doninck – trad. di Laura Pignatti, Sinnos

Primi passi nel mondo

Una terna eterogenea nei linguaggi, dove incontriamo poesia e narrazioni illustrate rivolte a lettori che nei primi anni della scuola sperimentano un incontro sempre più autonomo con il libro. Il piccolo Morris, narrato dal grande autore fiammingo Bart Moeyaert, abbandona l’accogliente casa della nonna per andare in cerca di una cagnolina troppo vivace. Il paesaggio innevato, ritratto da Sebastiaan Van Doninck, diventa luogo d’avventura, tra incontri inaspettati, salite e tempeste. Altro viaggio è quello di Jole, la bambina protagonista dell’albo scritto da Silvia Vecchini e illustrato da Arianna Vairo, un racconto a due voci, dove la concretezza dei sapori dell’orto si intreccia a un viaggio fantastico in un “mondo di sotto”, uno spazio capovolto per affrontare la distanza, la paura di perdersi ma anche la gioia e il coraggio di ritrovare la strada. Infine una raccolta di poesie, A rifare il mondo di Ilaria Rigoli, dove troviamo descritta la poesia stessa (e la scrittura) come il “rumore che fanno le cose quando cadono”. Ciò che si rompe, grazie alle parole, s’incolla e ripara, ma è solo nella frattura, nel coccio, nel sentirsi stretti e scomodi che si trova il desiderio di costruire un mondo nuovo.

Miglior libro 9/12 anni

Hodder e la fata di poche parole di Bjarne Reuter – trad. di Eva Valvo, Iperborea
Yerbi, il guardiano del fiume di Kaho Nashiki – ill. di Sakae Ozawa  trad. di Gala Maria Follaco, Feltrinelli Kids

Sotto lo stesso tetto di Chris Raschka – trad. di Francesco Piperno, Biancoenero

Incontri
Lo statunitense Chris Raschka, assai noto come illustratore, veste qui felicemente i panni dello scrittore costruendo una narrazione dall’impianto solido e convincente, scegliendo una cornice narrativa che è contenitore di storie non solo metaforicamente; è infatti un edificio di ventisei piani dell’East Side newyorchese a essere lo scenario delle dieci storie che compongono Sotto lo stesso tetto, consentendoci di conoscere, capitolo per capitolo, chi ha vissuto quel luogo. Con Yerbi, il guardiano del fiume, della scrittrice giapponese Kaho Nashiki, ci troviamo di fronte a un romanzo per giovani lettori, capace di intrecciare ingredienti fantastici con la narrazione del mondo naturale. Le avventure e la conoscenza della piccola creatura del fiume e del suo popolo si dispongono in una narrazione mossa, in cui si alternano godibilmente i punti di vista, ricca di dettagli curiosi e accompagnata dai disegni al tratto di Sakae Ozawa. Anche in Hodder e la fata di poche parole dello scrittore danese Bjarne Reuter incontriamo un’avventura sospesa tra dimensione fantastica e realtà, le giovani lettrici e i giovani lettori saranno, infatti, accompagnati a seguire le avventure di un bambino un poco imbranato e molto curioso a cui l’incontro con una fata assegnerà un’importantissima missione: salvare il mondo.

Miglior libro oltre i 12 anni

La strada ti chiama di Francesca Bonafini, Sinnos

L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart – trad. di Aurelia Martelli, Giralangolo

Vento del Nord di Gary Paulsen – trad. di Maurizio Bartocci, Piemme

In viaggio

I libri di questa terna celebrano un’età di passaggio, un momento delicato e importante, che sulla pagina diventa un vero e proprio viaggio, vero o figurato, alla scoperta di sé e degli altri. Ne L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart la protagonista vive a zonzo per gli Stati Uniti con il papà, a bordo di uno scuolabus riadattato. In perenne spostamento, la tredicenne vorrà tornare indietro per affrontare il dolore di quel passato che lei e il papà hanno cercato per troppo tempo di evitare e, soprattutto, per continuare ad andare avanti. Anche Leif, in Vento del Nord – ultimo romanzo di Gary Paulsen – deve partire: non può esimersi, ne va della sua salvezza dopo un’epidemia nel villaggio. Come in molti libri dell’autore il viaggio assume i connotati di un vero e proprio rito di passaggio, in cui il protagonista è immerso in una natura dalla bellezza stordente, ma che si dimostra altresì feroce.
Il viaggio, ne La strada ti chiama di Francesca Bonafini, è invece quello compiuto dalle famiglie dei quattro protagonisti, dopo la guerra, dall’Europa al Canada in cerca di fortuna e dignità. Uno spostamento di cui ancora si avvertono le conseguenze, nonostante non sia stato compiuto in prima persona dai ragazzi, alle prese con una quotidianità fatta di relazioni, confronti, primi amori e la ricerca di un vero tesoro.

Miglior libro oltre i 15  anni

Il corvo di Evgenij Rudasevskij – trad. di Francesca Mastruzzo, San Paolo
Il centro del mondo di Andreas Steinhöfel – trad. di Angela Ricci, La Nuova Frontiera

#BeingYoung Il mondo è nostro di Linn Skåber – ill. di Lisa Aisato – trad. di Lucia Barni, Giunti

Frammenti
Nella rude cornice di un capanno da caccia echeggiano le parole di grandi autori russi, scoperti, quasi per caso, da Dima (protagonista de Il corvo di Evgenij Rudasevskij), che, al seguito dello zio per la sua prima battuta di caccia all’ermellino, è costretto ad attendere i cacciatori a casa e a occuparsi delle mansioni più umili e meno avventurose. Verrà anche per lui il momento di mettersi alla prova, ma qualcosa, rispetto all’iniziale entusiasmo, si guasterà. Spazio al confronto sui temi dell’etica, dell’antropocentrismo, della salvaguardia ambientale attraverso pagine di grande profondità e lirismo. E se i libri sono compagni della solitudine nella taiga di Dima, per Phil, ne Il centro del mondo di Andreas Steinhöfel sono il nucleo – la biblioteca – di una grande casa fatta piena di stanze e persone, quelle che il ragazzo racconta come fossero storie, episodi di un romanzo, tra punti fermi e meteore di passaggio. Una riflessione sull’amore alla base di tutto, di ogni relazione, di ogni scelta.
Racconti brevi, passi poetici, brevi frasi, dialoghi: sono gli elementi che costituiscono #BeingYoung di Linn Skåber, voci di adolescenza perfette da essere lette ad alta voce, capaci di fotografare il confronto con gli adulti, le difficoltà dell’età, la voglia di crescere.

Miglior albo illustrato

La bocca dell’Adda di Franca Cavagnoli – ill. di Giovanni Emilio Cingolani, Orecchio Acerbo

Le caramelle magiche di Heena Baek – trad. di Dalila Immacolata Bruno, Terre di Mezzo

Il mondo è rosso di Britta Teckentrup – trad. di Sante Bandirali, Uovonero

I linguaggi dell’illustrazione

La bocca dell’Adda: vale a dire laddove le acque del fiume confluiscono in quelle del Po. Una storia emozionata e lieve, vista con gli occhi di una bimba che esplora il fiume dapprima con il fratello maggiore e quindi con il nonno. Tra frammenti di memoria e una crescita che è anche scoperta del mondo, dei cicli delle stagioni e della vita. Le immagini nell’alternarsi dei piani e delle vedute a volo d’uccello incantano per un colore morbido e vibrante e al tempo stesso intenso, dove talora non è neppure necessaria la parola. Il mondo è rosso è dedicato invece alle rabbie infantili. E, sul tema, sappiamo come esista una bibliografica folta. Qui però l’impatto è completamente diverso. Il segno dell’autrice è volutamente aggressivo, quasi impietoso, deciso e quanto mai materico, ricco di contrasti di luce e con un’efficacissima sapienza grafica. Ancor più interessante la costante sottolineatura di una rabbia che distrugge e sconvolge ma che può contenere in sé i semi del cambiamento e della creazione. Le caramelle magiche è opera di un’autrice coreana che realizza i suoi albi partendo da sculture e scenografie tridimensionali che poi fotografa. I risultati sono quanto mai interessanti e ricchi di fascino. Il protagonista è un bambino, Dong Dong, che si sente solo e incompreso ma tutto via via muterà quando scoprirà che le caramelle che ha comprato nascondono un potere magico capace di far parlare le cose.

Miglior libro a fumetti

Caterina e i capellosi di Alessandro Tota, Canicola

Le guerriere della Valle di Jonathan Garnier e Amélie Fléchais- trad. di Stefano Andrea Cresti, Tunuè

Omero. Odissea di Seymour Chwast – trad. di Fiorenza Conte, Quodlibet

Imprese … epiche

I genitori della bambina protagonista di Caterina e i capellosi di Alessandro Tota, sono impegnati a esplorare gli abissi e a costruire mongolfiere, così Caterina vive tutta sola in una casa speciale (proprio come Pippi Calzelunghe), va in giro rigorosamente a piedi nudi e ha una foltissima chioma bionda, che al bisogno può trasformarsi in paracadute e che probabilmente contribuisce alla sua incredibile forza. Quando incontra i due bambini della gang dei Capellosi non possono che iniziare incredibili avventure. Tutt’altra atmosfera ne Le guerriere della Valle di Jonathan Garnier e Amélie Fléchais, qui siamo in una valle sospesa tra immaginari nordici e fantasy, in cui sono restate solo le donne, i bambini e gli anziani; gli uomini sono partiti da anni per una guerra lontana e le donne si sono così organizzate anche con un ordine di guerriere pronte a fronteggiare le oscure forze del male che incombono. Con Omero. Odissea del maestro statunitense del design Seymour Chwast ci troviamo invece di fronte a una singolarissima eppur fedele versione del celeberrimo capolavoro della classicità. Singolarissima perché capace di attraversare il tempo e godere di ambientazioni del tutto inaspettate, dentro a un futuro fantascientifico.

Patrizia Lazzarin, 6 marzo 2023

 

 

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