di Patrizia Lazzarin

Una conchiglia che riluce nella sua struttura ossea quasi di madreperla, sulla copertina azzurra del nuovo libro Di madre in figlia della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, ci conduce quasi in volo planando, in un’isola dove il sole, il mare e le pinete formano i suoi colori. Qui si dipanano più storie ai confini di un bosco che può, infiammandosi d’incendio, illuminare e poi distruggere quello che cattura con le sue lingue di fuoco.
In quest’ isola che né la mappa, né l’autrice hanno voluto svelarci, Adelaide, o ancora meglio Adè, una ragazza di sedici anni con la sensibilità di un’adolescente inquieta e Maria Luisa, per tutti Marilù, una nonna bellissima, imparano a conoscersi dopo che sono trascorsi dieci anni dall’ultima volta che si erano viste.
Marilù ex campionessa sportiva ed in seguito attrice, dal fascino conturbante ha sempre condotto una vita molto libera e brillante, dove Angela la figlia, nata quando lei era non era ancora maggiorenne, ha cercato spesso un posto ed una protezione che spesso non venivano garantiti.
Le parole di Concita De Gregorio, la descrivono, in maniera essenziale, da subito attraverso quelle di Adè: Mia nonna porta grandi cappelli di paglia, grandi occhiali, vestiti colorati. È vecchia credo ma sembra abbastanza giovane, muove le mani lunghe in fondo a quelle braccia eleganti, belle le braccia, io quanti anni abbia non lo so, poi glielo chiedo. In paese la conoscono tutti, va dalla Signora?
Mi hanno domandato quando sono scesa dalla nave. Lei mi aspettava al centro della piazza, aveva un cartello con il mio nome scritto a pennarello. Ci guardavano tutti dalle finestre accostate. Mia nonna a casa da noi non viene mai. Prima andavamo noi da lei, io e mia madre, quando ero piccola. A un certo punto abbiamo smesso …

Quella nonna con due occhi diversi, uno che pare possedere il colore della giada, ci appare un’ex sessantottina, con uno spirito rivoluzionario che rivendica nuovi spazi e libertà anche per il genere femminile.
Un albero genealogico, costituito da donne per certi versi tutte esemplari e forti, da madre in figlia, a partire da Agata, nonna di Marilù, rinchiusa in un convento di clausura in tarda età, per arrivare ad Adè, attraverso Marilù e a sua figlia Angela. Insieme ci raccontano attraverso la loro esistenza il sentimento della maternità.
Dice nonna Agata scrivendo alla madre di Marilù:
Io ti capisco e ti amo come ti ho sempre amata. Incondizionatamente. I figli che sbagliano, i figli fragili, sono quelli che le madri amano di più, questo ho imparato. … Non è mai troppo tardi per ritornare sui propri passi, anche a costo di tradire il proprio orgoglio. È l’unica cosa che valga la pena di tradire, nella vita, l’orgoglio.
La bellezza, le difficoltà, il dolore di essere madri, tra passato e presente e futuro, ieri ed oggi, domani … cercando colpe che nel tempo non appartengono a nessun proprietario e non sono meritevoli di giudizio. Oggi figlia, domani madre, nonna, bisnonna …
Nel libro di Concita De Gregorio, uscito con Narratori Feltrinelli, anche la punteggiatura offre la sensazione di un pensiero che scorra dall’una all’altra, dentro quell’unicum prezioso della Vita.
Si intrecciano tre generazioni dentro una narrazione che scava radici per ancorare la vita alla Terra.
Concita De Gregorio, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, ha diretto l’Unità dal 2008 al 2011. I suoi articoli sul processo Andreotti e sul G8 di Genova sono stati inclusi in Giornalismo italiano 1860-2001. Fra i tanti libri mi pare giusto citare, a proposito di Madri: Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto del 2006 e Un’ultima cosa nel 2022 da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale con la musica dal vivo di Erica Mou e la regia di Teresa Ludovico.
29 giugno 2025