di Bruno Chiavazzo
Se ne sono andati Nerio Nesi e Ugo Intini, due socialisti che hanno avuto un ruolo nel mio ultimo libro da poco in libreria: “Giorgio Benvenuto. Il socialista e la storia”. Entrambi sono ampiamente citati nelle “memories” di Benvenuto per la funzione e il peso che hanno esercitato nel PSI di Craxi fino alla dissoluzione. Nerio Nesi è stato , un banchiere, ministro e partigiano. Molto legato a Riccardo Lombardi della “sinistra socialista”, durante la vicenda Moro e gli anni bui del terrorismo era ossessionato da un possibile colpo di stato e, come racconta nel libro Benvenuto, in una riunione a Roma: ” Fu deciso che, se i carri armati occupavano le vie di Roma, il posto migliore dove nascondersi era proprio la mansarda della filiale romana della Cassa di Risparmio. Dopo, altri compagni con le motociclette ci avrebbero portati ad Ancona da dove avremmo raggiunto la Jugoslavia.
A me sembrava un po’ tutto esagerato e mentre si discuteva pensavo al film da poco uscito (Il Federale con Ugo Tognazzi), e mi immaginavo Riccardo Lombardi a cavallo di una motocicletta diretta ad Ancona, come accadeva nel film col professore antifascista arrestato e scortato fino a Roma dall’irriducibile
federale fascista Tognazzi. Una scena da ridere, conoscendo Lombardi e il suo aplomb”. La figura di Ugo Intini, invece, è all’origine della nascita del libro. Io non avevo nessuna voglia di scrivere un libro sul sindacato, sulle piattaforme, le rivendicazioni e i rituali ma, mentre parlavo con Benvenuto, lui se ne uscì con un episodio che aveva vissuto. Mi racconta che quando “L’Avanti”, diretto da Ugo Intini, doveva intervistare Luciano Lama, andava Bettino Craxi a fare l’intervista. Gli risposi “ma dai non è possibile” e Giorgio mi portò nel suo ufficio alla Fondazione Buozzi a Roma e mi fece vedere un quadro a china, appeso al muro, che raffigurava Lama con una dedica affettuosissima di Craxi. A detta di Benvenuto, Craxi aveva una stima profonda di Lama e anche durante la vicenda della scala mobile e del referendum si sentivano spesso anche se posizionati su fronti opposti. Quell’episodio mi fece accendere la lampadina sul taglio da dare al libro: raccontare le persone, i rapporti tra di loro, i personaggi che hanno, nel bene e nel male, caratterizzato gli ultimi sessant’anni della nostra storia.
24 giugno 2025