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Editoriali

La furbetta del quartierino

di Bruno Chiavazzo

Un giorno triste è andata in onda un’altra sceneggiata italiana. Alla Camera, dove si commemoravano i 100 anni dello storico discorso a viso aperto di Giacomo Matteotti sul fascismo, i brogli elettorali, le tangenti petrolifere, gli assalti, gli omicidi, l’olio di ricino, alla presenza di Mussolini, la sua epigona, nonché Presidente del Consiglio, ha detto che Matteotti fu ucciso da una “squadraccia fascista”. Alti lai si sono levati sulla stampa amica a sottolineare che la premier ha tolto ogni alibi ai suoi detrattori, condannando il fascismo e tutte le sue conseguenze. La stampa paludata (Corriere, Stampa, Messaggero), ha parlato di “svolta storica”. In Tv dibattiti a gogò sulla “sincera” democratica che ripudia le sue origini e si erge a paladina del “libero pensiero democratico”. Per chi non lo sapesse, Matteotti non solo fu ucciso dagli squadristi fascisti su mandato diretto di Mussolini, ma fu torturato e dopo morto, quegli stessi assassini, lo evirarono e mostrarono ai loro camerati la “prova” dello scempio compiuto sull’uomo che aveva avuto il coraggio di denunciare le nefandezze politiche e le ruberie del regime. Cosa avrebbe dovuto dire la Meloni? Che Matteotti era morto di sonno? Vedere poi alla sua destra il Presidente del Senato, La Russa, che compito applaudiva, come se fosse a teatro, il discorso di Mattarella sui crimini fascisti, lui che solo qualche anno fa andava a rendere onore al duce a Piazzale Loreto, ci convince sempre più che gli italiani non solo non hanno memoria, ma che “una cattiva memoria preserva da tanti rimorsi”. La citazione non è mia ma del drammaturgo inglese John James Osborne. L’Italia ormai è diventata un enorme caravanserraglio, un circo a tre piste, quello che si diceva ieri non vale il giorno dopo e nessuno chiede il conto. “L’autocitazione” della premier al Presidente della Campania, De Luca, è stata fatta passare come espressione di una “mujer vertical”, per dirlo in spagnolo tanto caro a Giorgia Meloni. In ogni dichiarazione televisiva degli esponenti di Fratelli d’Italia si comincia sempre con “Giorgia Meloni ha detto e ha fatto…”, una cosa ridicola che riporta alla mente proprio quella cattiva memoria di cui sopra. Francamente non so come ne usciremo. La sensazione è che ci siamo assuefatti a tutto, siamo come quegli zombies di quei film horror, che si levano dalle tombe e girano per le strade senza sapere perchè e per come a caccia di qualcuno che ancora pensa di essere vivo.

3 giugno 2025

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