Diplomazie di tutto il mondo: è paralisi

  • Pubblicato in Esteri

Al di là del contesto specifico e degli interessi economici in gioco, impliciti in ogni guerra o guerriglia, il carattere religioso e/o religioso/nazionalistico è il fattore scatenante che rende sempre più ardua la ricerca di soluzioni accettabili da tutte le parti coinvolte. Di fronte all’irrazionalità di categorie dello spirito — la religione usata come una scimitarra, la presunta superiorità di una razza, una identità nazionale che ritiene di avere diritti atavici — diventa quasi impossibile discutere di convivenza e tolleranza e quindi di pace duratura, poiché in questo genere di scontri è cambiata la posta in gioco e si è modificata la logica, per quanto deprecabile, di una guerra. Così Massimo Nava sul Corriere della Sera. 

Non si riesce a bloccare l'escalation delle guerre in Africa e Medioriente

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C'è chi si ostina a non volere le riforme

Il premier vuole le riforme di cui l'Italia ha da trent'anni bisogno. C'è chi rema contro ed ha legittime aspettative di introdurre miglioramenti al percorso indicato dalla maggioranza. Il governo deve evitare il muro contro muro e cercare di accogliere alcuni emendamenti. La ghigliottina prospettata da Maria Elena Boschi sarebbe un errore grave, perché impedirebbe una franca discussione. Gli ottomila emendamenti proposti sono, però, un po' pretestuosi e bisogna convenirne. Così Massimo Franco sul Corriere della Sera. 

Lo spettro delle riforme agita un vecchio modo di fare politica

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