Italia a rischio default, causa ambiguità politica

L'Italia, senza le riforme, rischia di finire nel caos, come nel 2011

La situazione di contesto appare molto più complessa di quella del 2011, quando – come ha rilevato un recente lavoro di Lorenzo Codogno il quale è stato direttore generale per l’analisi economica a Via Venti Settembre – certe ambiguità della Banca centrale europea (Bce) accelerarono la crisi (...) L'Unione europea ci ha teso una mano rendendoci i principali beneficiari del Next Generation Eu. La Bce ci ha dato un vero e proprio abbraccio allestendo uno strumento fatto proprio per l'Italia che in effetti ne è stato il principale Paese beneficiario (...) Abbiamo confuso la Recovery Facility del Next Generation Eu con un maxi fondo strutturale, senza tenere conto che l'essenza del nostro "contratto" con gli altri 26 Paesi dell'Ue è nelle riforme (che traccheggiamo da decenni) di cui il finanziamento degli investimenti è unicamente un supporto. Il commento di Giuseppe Pennisi sul sito Formiche.

 

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Draghi può riuscire dove Monti si arenò

Mario Monti nel 2011 e nel 2012 dovette tagliare, recuperare quattrini, eravamo reietti in un’Europa che meditava di chiedere il Partenone in pegno alla Grecia prefallimentare, piantonati dal sorriso stronzetto rivolto da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy a Silvio Berlusconi, e Monti sembrò subito l’alto contabile alle dipendenze della spietatissima coppia, incaricato di mettere in riga un paese di allegri e permalosi dissipatori. La diagnosi non era tanto campata in aria, ma la terapia era terra terra. Mario Draghi, all’opposto, i soldi li riceve ed è semmai il guardiano della spesa, non del risparmio. Il commento di Mattia Feltri su Huffington Post.

La scommessa di Mario Draghi, evitare il fallimento di Monti

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Con Draghi la costruzione europea deve darsi un’anima

Scrive Antonio Gramsci nei suoi Quaderni, pag. 957: “il fatto che il ‘progresso’ si verifica sempre come reazione delle classi dominanti al sovversivismo sporadico e disorganico delle masse popolari con ‘restaurazioni’ che accolgono una qualche parte delle esigenze popolari, quindi ‘restaurazioni progressive’ o ‘rivoluzioni-restaurazioni’ o anche ‘rivoluzioni passive’”. Le riflessioni del prof. Giulio Sapelli su l'Occidentale.

E' l'ora di SuperMario

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