Leopardi suscita ancora entusiasmo e curiosità

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ll giovane favoloso di Mario Martone si rivolge ai ragazzi e alle ragazze (anche se non solo). Non si tratta però di una lezione sul Poeta, del quale, poiché lo si studia in tutte le nostre scuole, ogni italiano conserva gelosamente una propria immagine e una personale lettura: qualunque tentativo  di rappresentare, illustrare sullo schermo oggettivamente  la vita e la interiorità di Leopardi apparirebbe, a ciascuno o ciascuna degli spettatori, inevitabilmente inadeguato sotto questo o quell’aspetto. Questo film va visto invece come espressione del punto di vista di Martone, che ha voluto “far sua” l’evoluzione del pensiero leopardiano fino alla Ginestra per comunicare le proprie idee attraverso il cinema, come aveva fatto in teatro rappresentandole Operette morali.

Leggi qui cosa scrive Maria Luisa Jori su www.cittafutura.al.it.

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Per battere la crisi occorrono investimenti

L'economia dell'Unione Europea soffre dannatamente. Non sono solo l'Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo o la Grecia (i Paesi del Sud Europa) ad essere in grandi difficoltà. La stessa Germania non sorride più. L'Ue è precipitata in una semi-stagnazione più una semi-deflazione che hanno provocato una semi-stazionarietà che i responsabili delle politiche economiche dell'Eurozona non possono o non vogliono o non sanno cambiare. Per una volta, trascurando le accuse tra Stati, vediamo se si può cercare (forse illusoriamente) una convergenza accettabile anche alla Germania. Politiche incomplete. È infatti difficile convincersi che la Germania, fresca anche delle celebrazioni dei 25 anni della sua riunificazione che non sono solo suo merito, non veda i rischi di un'Eurozona governata esclusivamente da semi-politiche: quella delle riforme strutturali richieste ai singoli Stati membri che però non viene coniugata con gli accordi contrattuali per lasciare margini di bilancio a chi le attua. Così il prof. Alberto Quadrio Curzio su Il Sole 24 Ore.

L'economia Ue ristagna, il Pil ha smesso di crescere

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Le banche danno i soldi agli amici degli amici

Nel 2011-2012 la Bce immise nel mercato circa mille miliardi di euro a un tasso dell’1% attraverso il sistema bancario; l’operazione si chiamava LTRO acronimo inglese che significa “Piano di rifinanziamento a lungo termine”. L’obiettivo era rilanciare l’economia reale attraverso uno slancio del credito; ma di quei soldi, all’economia reale non andò nulla. Le banche italiane si tennero quasi tutto in cassa, reinvestendo in titoli di Stato e obbligazioni. Imprese e cittadini rimasero a secco e questo generò un’ulteriore spinta recessiva nei consumi e nella produzione. Così Giampaolo Rossi su Il Giornale

Il gioco (sporco) delle banche

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