ll fiato della magistratura sul Governo Meloni

Riforma della giustizia. Ci risiamo con la lotta alle toghe rosse

Non siamo tornati al 1992-93, ma proprio come allora si muove la Procura di Milano, non c’è aria di fine regime né di crisi di governo eppure da qualche giorno nel Palazzo l’aria è pessima (...) La vicenda di Daniela Santanchè (indagata con il compagno e la sorella), non può che restare aperta e non perché lo chiede Conte col supporto un po’ sghembo e subalterno di Elly Schlein il partito che doveva cambiare l'Italia oggi è un partito che ha paura e Meloni è nervosa perché difficilmente può contestare quanto ha scritto un intellettuale che pure non è un suo nemicoma perché a quanto sembra la questione ha un radicamento nelle carte giudiziarie, e quindi gli sviluppi saranno inevitabili. Il commento di Mario Lavia.

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La politica del «si fa ma non si dice». È davvero così?

A volte i politici nostrani pensano che gli elettori non abbiano memoria

Giorgia Meloni rivendica come un grande successo le decisioni dell'ultimo Consiglio europeo sull'immigrazione e al tempo stesso dice di comprendere perfettamente la posizione di Ungheria e Polonia che a quelle decisioni si oppongono strenuamente, pensando di cavarsela con giochi di parole («Siamo d'accordo di non essere d'accordo») e frasi fatte che dovrebbero dare una generica impressione di coerenza e fermezza, pur non avendo alcun nesso logico con il contesto, come ad esempio: «La loro rigidità è comprensibile e io ho sempre grande rispetto per chi difende i propri interessi nazionali». Il commento di Francesco Cundari sul sito Linkiesta.

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B. il Presidente che “discese in campo” nel 1994

Berlusconi è morto, a chi le spoglie di Forza Italia?

Primo nella politica a rendergli omaggio l’avversario ed “erede” Matteo Renzi: «Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti. Oggi l’Italia piange insieme alla famiglia, ai suoi cari, alle sue aziende, al suo partito. A tutti quelli che gli hanno voluto bene il mio abbraccio più affettuoso e più sincero. In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il Presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Presidente, che la terra ti sia lieve» (...) Silvio Berlusconi è stato uno dei volti più riconoscibili della politica italiana, sia a livello nazionale che internazionale. Il premier forse più mediatico della storia d'Italia è stato al centro della politica dalla metà degli anni Novanta fino ad oggi. Anche se la sua influenza è stata in costante diminuendo, è rimasto una presenza politica significativa grazie alla sua capacità di entrare in contatto con gli elettori e alla sua abilità di riunire partiti eterogenei sotto la sua guida. Berlusconi è nato il 29 settembre 1936 a Milano, in Italia (...) Il commento di Niccolò Magnani su Il Sussidiario.

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