La vittoria dei pentastellati, gli altri partiti li inseguono

Giusto in questi ultimi due mesi si sta realizzando pienamente proprio il progetto originario, il fine ultimo che il fondatore, Beppe Grillo, ha più volte indicato ai suoi fedeli: quello di un Movimento destinato a «biodegradarsi», ma solo dopo avere «fertilizzato» con le sue idee l’intero campo politico. Un movimento destinato dunque a scomparire non perché sopraffatto dagli altri, ma per il motivo diametralmente opposto. Le consideazioni  di Francesco Cundari su Linkiesta.

I grillini hanno contaminato tutte le altre forze politiche

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Non c'è pace per l'economia mondiale

Con il 2008 ci sono tante - troppe - analogie. La prima è proprio quella del debito. A quei tempi le famiglie americane si erano esposte eccessivamente con le banche, perché i tassi d’interesse erano stati bassi per anni prima di salire. Questa volta i tassi d’interesse Usa sono stati ancor più bassi e la Fed ha stampato oltre 3mila miliardi di dollari: l’enorme quantità di denaro “facile” è però finita in buona parte nei bilanci delle aziende dei Paesi emergenti, che negli ultimi anni hanno trovato finanziamenti a tassi convenienti. Calcola l’Fmi che dal 2004 al 2014 il debito delle imprese di questi Stati sia passato da 4mila a 18mila miliardi di dollari. In Cina - stima Fitch - il debito complessivo (principalmente privato) è arrivato al 196% del Pil a settembre 2015. Il problema è che una grossa fetta di questo fardello è denominato in valuta estera e - calcolava l’IIf qualche mese fa riferendosi ai soli bond - solo il 30% è “assicurato” contro il rischio cambio. Insomma: un problema enorme. L'editoriale di Morya Longo su Il Sle 24 Ore.

Non c'è ancora la parola fine alla crisi mondiale

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